Inaugurato dal vescovo il patronato di S. Michele

BORGORICCO. La comunità di San Michele delle Badesse in festa domenica per l'inaugurazione del nuovo centro parrocchiale intitolato a San Michele Arcangelo. Il taglio del nastro ha avuto l'onore della presenza del vescovo Claudio Cipolla, che prima ha cresimato 19 ragazzi della frazione. Monsignore si è poi spostato con i cresimati, il parroco don Marcello Bettin, le autorità, fra cui il sindaco Giovanna Novello e i fedeli nel salone della nuova struttura, che ha benedetto.
«È un momento storico per la comunità», ha esordito il coordinatore dei lavori Enrico Favaro, «anche perché è la prima volta che il vescovo ci onora della sua visita. Questa struttura è stata voluta e sognata da parecchi decenni per avere la possibilità di socializzare. È stato un grande impegno economico, ma abbiamo potuto contare sulla generosità di numerose persone».
Il vescovo ha ricordato che vanno anteposti i valori. «Per quanto bello sia questo è solo un edificio, la nostra comunità è fatta di persone», ha detto Cipolla. «Ma è comunque un segno anche interiore di fronte a un mondo che sta disinvestendo sul futuro. Questo è un segno di speranza, vedo un segno di benessere interiore al di là dell'aspetto di carattere materiale. Benedico tutti voi perché i muri sono importanti, ma la parte più importante siamo noi».
È pur vero che la parrocchia di San Michele aveva la necessità di un luogo dove i fedeli potessero riunirsi. Finora venivano usate alcune salette sopra la scuola materna, scomode da raggiungere. Quattro anni fa il desiderio di fare un salto di qualità.
Si è costituito un gruppo di cinque professionisti che ha progettato e realizzato il nuovo edificio: l'ingegner Massimo Comacchio, l'architetto e direttore dei lavori Gianni Peggion, l'ingegner Giulio Ruffato e l'impresario Stefano Micheletto, coordinati dall'ingegner Enrico Favaro e sotto la guida di don Marcello. Il costo dell'opera è di un milione e 200 mila euro,quasi completamente pagati. Resta un mutuo di 200 mila cui i parrocchiani faranno fronte, sempre con tanta generosità. La struttura è all'avanguardia, realizzata in legno naturale e pannelli fotovoltaici. Un ampio salone, un bar, tre salette per le attività. Sarà gestito dal Circolo Noi, alla comunità il compito di mantenerlo vivo.
Giusy Andreoli
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