Incastrata la baby gang che taglieggiava i ragazzini

Un arresto e due denunce dei carabinieri: il capobanda era un filippino. I tre rubavano zainetti, giubbotti, libri e cellulari e poi chiedevano il riscatto
FERRO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - AGGLOMERATO RAGAZZI PIAZZA CAVOUR
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PADOVA. Ti rubano i libri di scuola e ti chiedono il riscatto. Ti fregano anche il telefonino e poi lo vendono a 50 euro. Vince chi è più spregiudicato, chi ha più coraggio, chi riesce a farsi valere fisicamente. Il centro cittadino, se hai tra i 14 e i 19 anni, è anche questo. Puntualmente spuntano gruppetti di ragazzini più o meno violenti che vengono battezzati con il termine “baby gang” ma sminuire la loro opera non è l’atteggiamento giusto perché chi viene bersagliato da queste angherie vive un incubo reale. Stavolta i carabinieri hanno fermato le scorribande di Alexander Luigie Villaluna Abanico, 19 anni, filippino, il più grande di quattro fratelli, il più problematico della famiglia. Mamma e papà si spaccano la schiena a pulire le scale dei condomini e riescono a dargli una paghetta di 5 euro a settimana. A lui non basta. Ed è per questo motivo che, con altri due amici violenti, ha seminato ansia e timore tra i coetanei.

Sono stati i militari della Compagnia di Padova a scoprire, per puro caso, cosa succedeva ormai da tempo in alcuni angoli del centro. Questi fenomeni sono difficili da intercettare per un motivo molto semplice: perché chi subisce non denuncia. È più facile tornare a casa dai genitori e dire di aver perso il telefono, piuttosto che ammettere un sopruso subito. Tutto è iniziato per caso, quindi. Con i carabinieri in pattuglia che fermano un giovane nelle vicinanze della stazione e questo che durante il controllo quasi scoppia a piangere per la paura.

Ha raccontato di essere perseguitato dai coetanei. Una settimana prima gli avevano rubato il giubbotto di marca e gli avevano chiesto denaro per restituirglielo. Poi gli hanno fatto comprare 20 euro di marijuana ma siccome i soldi non li aveva subito, la cifra è raddoppiata e hanno iniziato a prenderne 40. Non è stato sufficiente nemmeno evitare il centro nei fine settimana perché un nuovo agguato è stato pianificato a bordo del bus che porta a scuola. I tre, il filippino, un tunisino e un italiano, gli hanno strappato lo zaino dalle spalle con tutti i libri dentro. Difficile nasconderlo ai genitori. Il diciannovenne vittima delle violenze ha dovuto raccontare tutto alla mamma e al nonno, in quali hanno provato a mediare con i tre bulli per riavere almeno i libri.

I carabinieri, appena compresa la situazione, hanno sviluppato l’attività d’indagine e organizzato tre perquisizioni. In casa di Alexander Luigie Villaluna Abanico hanno trovato alcuni smartphone rubati, qualche grammo di cocaina e tre grammi di marijuana e per questo motivo il giovane è stato arrestato. Nell’abitazione del tunisino è stato trovato invece solo un bancomat mentre l’italiano aveva tre grammi di eroina: per entrambi sono scattate le denunce a piede libero.

Dal comando provinciale dell’Arma l’invito è di denunciare episodi di questo genere, soprattutto da parte di chi ha subito rapine e piccole estorsioni.

e.ferro@mattinopadova.it

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