Incendi, scatta l’allarme per i boschi

La protezione civile ha dichiarato lo stato di grave pericolosità a causa delle condizioni meteo-climatiche e dello stato della vegetazione. Sedici i Comuni del Parco Colli coinvolti, in allerta anche 15 guardie ecologiche volontarie: vietate le attività pericolose

Federico Franchin
Forestali impegnati a spegnere un incendio
Forestali impegnati a spegnere un incendio

La Protezione civile del Veneto ha dichiarato lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi nella provincia di Padova. La decisione è stata presa in risposta alle condizioni meteo-climatiche e della vegetazione che aumentano il rischio di incendi soprattutto nell’area dei Colli. Le temperature elevate e la siccità prolungata hanno creato campo fertile per gli incendi boschivi.

Le condizioni attuali, caratterizzate da caldo torrido e mancanza di precipitazioni, hanno reso le foreste e le aree cespugliate fortemente pericolose. Fino alla comunicazione di revoca dello stato di grave pericolosità – fa sapere quindi la Protezione civile – sono vietate tutte le attività che possono creare pericolo o possibilità di incendio in aree boscate, cespugliate o arborate, e comunque entro la distanza di cento metri dai quei terreni.

Questo significa che attività come accendere fuochi, utilizzare apparecchiature che producono scintille o gettare mozziconi di sigaretta sono strettamente proibite. Le trasgressioni ai divieti saranno punite con le sanzioni previste dalla legge e dalle prescrizioni di Polizia forestale vigenti.

D’estate, il primo dei grandi pericoli per il patrimonio boschivo è quello degli incendi. Un problema serio che va sempre più a braccetto con il cambiamento climatico e quindi con l’estendersi di periodi di siccità in cui è più facile l’innesco di combustioni. Il clima, infatti, svolge un ruolo fondamentale nel creare le condizioni favorevoli allo sviluppo e alla propagazione del fuoco ed è proprio sui valori stagionali che la Regione attiva o fa cessare lo stato di massima pericolosità per gli incendi boschivi.

Un allarme che determina lo stato di allerta dei gruppi d’intervento, dalla semplice attenzione alla massimo pericolo, che richiede disponibilità di azione ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette. È la Regione, infatti, a essere competente in materia di incedi nel Parco e spetta ad essa la predisposizione del sistema antincendi boschivi (Aib) per il coordinamento degli interventi insieme ai vigili del fuoco.

Nella fattispecie, l’operatività nell’area euganea punta su due componenti essenziali: una professionale mediante personale regionale di ruolo, operai dei servizi forestali, e l’altra volontaria, costituita da organizzazioni come la Protezione civile con i gruppi di Galzignano, Este, Battaglia Terme, Vigodarzere e Adria.

«L’estate porta con sé anche rischi gravi per il nostro patrimonio naturale» osserva il presidente dell’ente regionale del Parco Colli Euganei, Alessandro Frizzarin «lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi dichiarato dalla Regione ci impone grande attenzione e senso di responsabilità. Il Parco invita tutti a osservare scrupolosamente le regole di prevenzione: bastano pochi comportamenti errati per mettere in pericolo vite, ecosistemi e anni di lavoro nella tutela del territorio. La sicurezza dei Colli Euganei è un bene comune: proteggiamolo insieme».

L’area del Parco Colli rientra tra quelle a rischio con i Comuni di Abano Terme, Arquà Petrarca, Baone, Battaglia Terme, Cervarese Santa Croce, Cinto Euganeo, Este, Galzignano, Lozzo Atestino, Monselice, Montegrotto Terme, Rovolon, Teolo, Torreglia e Vo’. In allerta i gruppi antincendio boschivo e le 15 guardie ecologiche volontarie del Parco che sorvegliano a turno diversi punti e hanno potere di sanzionare chi non rispetta le regole. 

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