Incendio alla ricicleria e nube nera sulla città: ipotesi dolo

Una mano umana potrebbe aver innescato il rogo nel deposito di AcegasAps in corso Stati Uniti. L’Arpav: «Cloro nell’aria ma nessun pericolo». L’assessore Zan: «L’azienda dovrà risponderne»
ZANETTI - INCENDIO RICICLERIA APS
ZANETTI - INCENDIO RICICLERIA APS

PADOVA. È polemica dopo il rogo che ieri sera ha interessato la ricicleria di AcegasAps in corso Stati Uniti. Il sospetto è che le fiamme non siano state innescate da un caso di «autocombustione» dovuto al grande caldo, ma che possa esserci una mano umana dietro l’incendio. Perplesso lo stesso Walter Nicoletto, dirigente responsabile dei servizi esterni della società multiutility, che spiega come i rifiuti bruciati non siano soggetti a fermentazione e quindi alla caratteristica autocombustione imputabile alle temperature elevate: «È effettivamente strano» commenta a caldo annunciando l’indagine di rito.

L’Arpav: cloro nell’aria ma nessun pericolo. Sul luogo quattro squadre dei Vigili del fuoco, che nel giro di un’ora e mezzo dall’allarme sono riuscite a circoscrivere le fiamme, ma anche Polizia e Vigili urbani, oltre ai tecnici dell’Arpav, guidati da Daniele Mattiello. Questi ultimi in campo per campionare l’aria e verificare la tossicità delle polveri sprigionate dall’incendio: stando ai primi rilievi, nelle immediate vicinanze è stato rilevato cloro, pur non in concentrazioni rilevanti, tuttavia assente nelle zone abitate. Sebbene la situazione non appaia preoccupante, per le diossine e altri inquinanti bisognerà attendere analisi di laboratorio. Nessun pericolo invece per l’acqua.

La politica: «Intervenire concretamente». Filippo Marchioro, esponente del Pdl, annuncia un’interrogazione all’assessore competente Alessandro Zan: «Non è possibile che eventi di questo tipo si verifichino con periodicità» sostiene il consigliere comunale «se c’è qualche problema specifico bisogna intervenire in modo concreto». Paradossalmente, sulla stessa linea, l’assessore all’Ambiente che pure precisa di non aver potere all’interno del sito: «È necessario farsi un’idea più precisa in modo che questi episodi non si ripetano» sostiene Zan «Per quanto mi compete, non mi rimane che sollecitare all’azienda una maggiore sorveglianza».

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