«Inchiesta coop Gesconet a rischio l’occupazione»

L’allarme del sindacato Filt Cgil dopo le contestazioni di evasione fiscale alla coop: «Lavora anche a Padova, il problema riguarda 200 persone»
Un cappello della guardia di finanza, Pisa, 31 luglio 2012. ANSA/STRINGER
Un cappello della guardia di finanza, Pisa, 31 luglio 2012. ANSA/STRINGER

Porta anche a Padova l’inchiesta sul consorzio di cooperative Gesconet, condotta dalla Procura della Repubblica di Roma e che ha portato al sequestro preventivo di beni e di aziende per 100 milioni di euro e all’iscrizione nel registro degli indagati di 62 persone. La Gesconet, che oggi è stata suddivisa in Gesco Sud, Gesco Centro e Gesco Nord, opera da anni anche in area Zip ed ha un ufficio specifico a Ponte di Brenta, con altre filiali nelle città di Conegliano e di Verona.

Sul caso interviene il segretario provinciale della Filt-Cgil Romeo Barutta preoccupato per le conseguenze sull’occupazione: «La Gesco Nord che dal primo ottobre ha cambiato nome e si chiama Sapp, lavora nel settore della logistica per Ceva (50 persone) e anche per Gefco. Sono due società in cui tanti lavoratori sono iscritti alla Cgil e che, anche nel recente passato, abbiamo sempre cercato di tutelare al meglio facendo rispettare sino in fondo tutti i loro diritti. Se calcoliamo anche le società per le quali lavorano i lavoratori-soci dell’ex consorzio Gesconet, dove non siamo presenti come sindacato, le persone coinvolte sono, in tutto, 200, tra cui tanti immigrati. I risultati di quest’inchiesta ci preoccupano non poco anche perché confermano i sospetti di irregolarità che abbiamo avuto in occasione dei rapporti sindacali con i rappresentanti del colosso romano».

Prosegue il sindacalista: «In passato l’ex Gesconet ha lavorato anche per Tnt ed anche per le altre aziende, che, a loro volta, avevano sub-appalti con la società di spedizioni Bartolini. Appena letta sui giornali la notizia, abbiamo chiesto ai rappresentanti in zona del consorzio di cooperative un incontro urgente perché potrebbero essere a rischio i posti d lavoro di così tante persone. Gli indagati, a vario titolo, sono accusati di aver evaso tasse per 160 milioni, di aver trasferito capitali ingenti sia a Lussemburgo che a San Marino».

Conclude Barutta: «Sospettiamo che una parte dei guadagni illeciti sia anche frutto dello sfruttamento a cui sono stati sottoposti anche i lavoratori padovani. Non è un caso, ad esempio, che, solo recentemente siamo riusciti a sottoscrivere un nuovo contratto regolare per quelli che lavorano per la Ceva. Seguiremo da vicino gli sviluppi della vicenda giudiziaria perché sospettiamo che i “trucchi” contestati ai dirigenti dell’ex Gesconet possano essere stati copiati da altre aziende del territorio che si servivano degli stessi consulenti al servizio del consorzio romano e che sono finiti sotto inchiesta».

Felice Paduano

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