Incidente in via Marconi, “Momo” è morto poco dopo lo schianto

PADOVA. Mohamed Sailane, 19 anni, marocchino, consegnava pizze a domicilio ma nessuno è riuscito a capire per chi lavorava perché probabilmente era assunto in nero. È il retroscena emerso con la tragedia di via Paoli, dove mercoledì sera c’è stato il terribile scontro tra due ciclomotori. Il diciannovenne marocchino, residente nel ferrarese, è morto poco dopo il trasporto in ospedale. L’altro ferito, Roberto Alexandru Dumea, 19 anni, origini romene, residenza in via Nazareth, è ancora ricoverato in ospedale in gravi condizioni.
Secondo quanto accertato dalla Squadra incidenti della polizia municipale, il giovane romeno in sella alla sua motocicletta Aprilia giungeva da Prato della Valle ed era diretto verso la rotonda della Sacra Famiglia. Il nordafricano in sella all’Mbk con il portapacchi carico di pizze, invece, usciva da via Marconi. Pare che la sua manovra sia stata un po’ azzardata e che sia uscito dalla strada laterale senza rendersi conto che stava sopraggiungendo l’altro ciclomotore. L’impatto è stato molto violento. Entrambi i due coetanei erano privi di sensi quando sono stati soccorsi. Il cuore di Mohamed Sailane si è spento alle 21.40 in pronto soccorso.
Il diciannovenne nordafricano aveva vissuto fino al 2011 a Taglio di Po e successivamente si era trasferito a Berra in provincia di Ferrara. Tutti lo conoscevano con il soprannome di “Momo”.
Mohamed aveva frequentato le scuole medie a Taglio di Po e poi l’Enaip a Porto Viro, dove aveva conseguito il diploma. Con la famiglia si era poi trasferito in provincia di Ferrara e nell’ agosto di quest’anno aveva lavorato per un lungo periodo in campagna. Ma aspirava a qualcosa di meglio e per questo aveva manifestato l’intenzione di trasferirsi in Francia per tentare la fortuna. Mohamed aveva mantenuto i legami stretti con i parenti, che vivono a Marrakech in Marocco, e spesso andava a trovarli: l’ultima volta era stata nel dicembre 2014.
A Padova era riuscito a trovare questo lavoro di consegna delle pizze a domicilio, che gli consentiva di raggranellare qualche soldo. La tragedia di mercoledì sera, però, sta portando a galla un aspetto molto doloroso della vicenda: nessun gestore di pizzerie per asporto è uscito allo scoperto, dunque formalmente Mohamed non è morto lavorando. Gli agenti della polizia municipale di Padova stanno portando avanti accertamenti anche in questo senso. Perché si tratta di lavoro nero.
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