Incontri hot a casa di Bonnie e Clyde

Fernando Bortolon e la compagna, autori della rapina a Castelfranco, avevano subaffittato due stanze alle prostitute
Di Silvia Bergamin

SAN MARTINO DI LUPARI. I Bonnie e Clyde dell'Alta Padovana si prendono, dopo la rapina a Castelfranco, una denuncia per favoreggiamento della prostituzione: avrebbero subaffittato due stanze del loro appartamento per gli incontri erotici di cinque lucciole dell'est Europa. L'operazione – battezzata “A casa di Bonnie e Clyde” - è stata condotta dai carabinieri di San Martino di Lupari. Dovranno rispondere di questo nuovo reato Fernando Bortolon, 43 anni, di Castelfranco, e la compagna ventenne Michela Madalena Bortolotto. I due, un paio di settimane fa, avevano picchiato e derubato il titolare della gioielleria Zacco in piazza Giorgione a Castelfranco; prima si erano presentati come una coppia di promessi sposi, in cerca delle fedi, e 24 ore dopo il sopralluogo erano ritornati, chiedendo di vedere ulteriori gioielli, per poi aggredire e malmenare il malcapitato. Erano quindi fuggiti mettendosi nel sacco un bottino di preziosi per un valore di oltre 40 mila euro. La rapina era stata effettuata a volto scoperto e alla fine gli indizi forniti dal gioielliere sono stati sufficienti a individuare Bortolon e Bortolotto nel giro di pochi giorni: lui ora si trova in carcere, mentre la giovane compagna ha l’obbligo di dimora a San Martino di Lupari.

La nuova vicenda: la coppia da circa cinque mesi ha preso casa in via Monte Rosa a San Martino di Lupari, in una palazzina costruita di recente, composta da due unità abitative e un negozio. Da qualche tempo un via vai sospetto era stato notato dai militari del luogotenente Ambrogio Maggio: dopo numerosi appostamenti hanno appurato che i due fidanzati avrebbero subaffittato due stanze dell’appartamento a cinque prostitute ungheresi e albanesi di età compresa tra i 19 e i 31 anni, già note alle forze dell’ordine.

Il blitz è scattato nella serata di giovedì: al momento dell'irruzione in casa c’era una prostituta con un cliente, oltre a “Bonnie”. Nelle stanze degli appuntamenti sono stati trovati diversi preservativi usati, inoltre è stato riscontrato che le prostitute erano tutte in possesso di copie delle chiavi dell’alloggio e potevano quindi muoversi liberamente. Via Monte Rosa si conferma a luci rosse: a ottobre dello scorso anno, infatti, le forze dell’ordine avevano già scoperto un giro di prostituzione nella stessa palazzina, nell'appartamento giusto a fianco a quello della coppia.

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