Industriali al risiko sulla formazione Assindustria muove su Niuko e Cuoa

Il Cda della società unica Padova-Vicenza vota la scissione Mandato a Finco per acquisire quote della business school
PADOVA 28/09/2016 ©BERGAMASCHI MARCO .CONFERENZA STAMPA MESE FORMAZIONE NIUKO PEZZOLI MALVESTIO E ANTONELLO
PADOVA 28/09/2016 ©BERGAMASCHI MARCO .CONFERENZA STAMPA MESE FORMAZIONE NIUKO PEZZOLI MALVESTIO E ANTONELLO



Una partita da circa 20 milioni di euro si sta giocando nelle sedi confindustriali di Padova, Treviso e Vicenza e il tavolo è quello della formazione. Due i fronti contrapposti: da una parte Confindustria Vicenza e dell’altra la “neonata” Assindustria Venetocentro, sorta dalla fusione (nel giugno scorso) tra Confindustria Padova e Unindustria Treviso e ora tra le territoriali più forti del sistema dell’aquilotto di viale dell’Astronomia.

DUE PARTITE

Due sono le società contese: da un lato Niuko e dall’altra il Cuoa. La prima rappresenta il più grande polo italiano per la formazione e la consulenza d’impresa nato dall’unione di Fòrema (Padova) e Risorse in Crescita (Vicenza): una realtà da quasi 13 milioni di euro di fatturato (nel 2017) e 97 collaboratori. A cinque anni dalla sua nascita, nei giorni scorsi il Cda di Niuko ha deliberato di proporre all’assemblea dei soci la scissione. Padova da una parte, Vicenza dall’altra. La decisione finale spetta all’assemblea dei soci indetta il prossimo 17 aprile. In questa sede saranno anche definite le modalità di una separazione complessa. In ballo ci sono il destino dei dipendenti ma pure la titolarità di un marchio su cui sono stati fatti investimenti consistenti. E se voci informate prevedono il passaggio della titolarità del marchio a Vicenza, la scelta di non sciogliere le due società poi integrate in Niuko offre una via d’uscita relativamente semplice. La padovana Fòrema e la vicentina Risorse in Crescita esistono ancora e sono le società operative attraverso le quali passano a tutt’oggi i fondi che danno ossigeno economico e finanziario a Niuko.

IL DIVORZIO

La separazione, dunque, non metterebbe in crisi le modalità di raccolta delle risorse necessarie per l’erogazione dei tanti servizi offerti al territorio. E se Niuko-Risorse in Crescita punta a restare autonoma, il destino di Fòrema sembra essere quello di una nuova fusione, questa volta con Unisef, la società di formazione (6 milioni di euro di fatturato e 40 dipendenti circa nel 2017) di proprietà in larga parte dell’ex Unindustria Treviso ma pure dell’associazione confindustriale di Pordenone. Un percorso su cui i protagonisti ragionano a partire dalla necessità di consolidare, anche in questo settore strategico, l’unità di azione tra Padova e Treviso. La fusione vedrebbe Fòrema avere un peso specifico non dissimile, seppure maggiore, da quello di Unisef.

SECONDO FRONTE

Ma la partita si gioca anche a un altro livello, quello di Cuoa, la business school con sede ad Altavilla Vicentina (con ricavi tra i 6 e 7 milioni di euro e un utile da 430mila euro, di proprietà in larga parte di Confindustria Vicenza, assieme a Camera di commercio locale e Comune berico) che si presenta come polo dell’alta formazione per la classe dirigente imprenditoriale del Nordest. Un polo che ha visto già in passato un tentativo di scalata da parte della Luiss di Roma. Alla fine non se ne fece nulla, m il Nordest continua a fare gola e per molti l’ipotesi di un ingresso della Luiss nel florido mercato locale di settore – anche indipendentemente dalle mosse sul Cuoa – non è da escludersi. Proprio nell’ottica di trasformare il polo vicentino in una realtà di più ampio respiro, il 25 febbraio scorso, il consiglio generale di Assindustria Venetocentro ha dato mandato al presidente Massimo Finco di esplorare la possibilità di un ingresso dall’associazione nell’azionariato del Cuoa. Una mossa che Vicenza pare non aver affatto gradito. —



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