Inghiottiti in jeep nel Tagliamento

Brutta avventura ieri per tre padovani appassionati di off road, corse fuoristrada. Arrivati sul greto del Tagliamento con le loro jeep, sono stati sormento presi dall’innalzamento dell’acqua: per metterli in salvo si è reso necessario un’imponente mobilitazione di uomini e mezzi.
È accaduto ieri sul tratto del fiume all’altezza della zona industriale Ponterosso, a San Vito del Tagliamento (Pordenone). Alle 11.30 avevano fatto ingresso sul greto sei fuoristrada del 35100 Offroad Club di Padova, con a bordo una dozzina di appassionati di off road, tutti del Padovano. Il greto appariva innocuo. Pochi minuti più tardi, una Suzuki Jimny si è bloccata in acqua. Stessa sorte, a catena, per un’altra jeep, che tentava di trascinare la prima, e per una terza che stava accorrendo da un altro punto. Altri due mezzi, dopo vari tentativi, si sono fermati in panne all’asciutto, ma uno su un isolotto. L’acqua già era salita e raggiungeva l’altezza delle ginocchia: la maggior parte degli occupanti dei fuoristrada si era messa in salvo, mentre altre tre persone hanno atteso sul tettuccio dell’auto l’arrivo dei soccorsi.
Alle 14.40, la Protezione civile di San Vito ha allertato la polizia locale che, a sua volta, ha mobilitato i vigili del fuoco giunti con due mezzi e la squadra fluviale, mentre da Belluno è atterrato l’elisoccorso. Michele Cogo, di Camposampiero, è stato imbragato e portato a terra col verricello dagli uomini del velivolo. Gabriele Zabeo, di Peraga di Vigonza, e Cristian Pagini, di Camposampiero, sono stati aiutati dall’unità fluviale dei pompieri ad attraversare l’acqua a piedi.
Tutti sani e salvi, ma poteva andare molto peggio se i mezzi si fossero ribaltati. Recuperate le quattro jeep. Al momento non sono stati contestati reati, ma la vicenda è destinata ad alimentare polemiche. Il club Offroad, come hanno spiegato gli stessi appartenenti, è in zona quasi ogni mese: le corse sul Piave sono proibite, ma non in questo tratto di Tagliamento.(a.sar.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova