Inizia oggi la nuova vita della fonderia Anselmi
Nella sede di Confindustria a Padova la firma per l’acquisizione da parte di Ariotti della storica fabbrica di Camposampiero. La soddisfazione dei sindacati

POLETTO-FOTOPIRAN-CAMPOSAMPIERO-VESCOVI DI PADOVA E TREVISO ALLA FONDERIA ANSELMI
CAMPOSAMPIERO. Oggi nella sede di Confindustria Padova il presidente di Fonderia Ariotti, Roberto Ariotti, illustra l’operazione di acquisizione della Fonderia Anselmi e le linee guida del Piano di rilancio. Ariotti presenta anche il partner industriale veneto. Nel pomeriggio Fiom e Fim con le Rsu sono invece a Venezia per la firma del contratto di solidarietà.
Stamattina, dunque, c’è il rogito notarile, l’atto che perfeziona l’acquisizione di Fonderia Anselm da parte di Fonderie Ariotti tramite Anselmi Casting, la società costituita ad hoc per portare a compimento l’operazione e presieduta da Otello Pittarello. Subito dopo ci sarà la cessione delle quote di Anselmi Casting, probabilmente del 50%, al nuovo partner della ditta di Adro (Brescia). Con il passaggio di proprietà si conclude il periodo negativo della storica azienda del Camposampierese con 64 anni di attività. Quasi sei mesi di angosciosa attesa dopo il fallimento della precedente società che ha messo a rischio in un colpo solo 120 posti di lavoro, scesi oggi a 113. Il piano industriale rappresenta un importante punto di partenza per i dipendenti dell’azienda che da dicembre, grazie all’interessamento diretto del Prefetto di Padova, hanno ottenuto solo un anticipo di mille euro a testa. Nonostante ciò hanno tenuto efficienti tutti gli impianti industriali assicurando il loro funzionamento con una manutenzione continua e turni di presidio in fabbrica. «Noi siamo contenti, è un grande risultato» dichiara Loris Scarpa, segretario provinciale della Fiom, «faremo le debite valutazioni e strada facendo ci conosceremo. Quanto al Contratto di Solidarietà parte immediatamente e comporta che tutti i lavoratori rimangano dipendenti. Ci sarà una distribuzione dell’orario in modo da garantire a tutti l’occupazione».
Soddisfazione anche da Gregorio Loregian, segretario provinciale della Fim: «Abbiamo raggiunto il risultato sperato e voluto fortemente da tutti. È stato un lavoro di squadra che ha portato parecchie sofferenze ai lavorator, ma il percorso fatto è stato positivo e porta a una nuova compagine societaria che farà ripartire i forni. Saremo veramente contenti quando vedremo la prima colata» . Certo i volumi di partenza non saranno quelli di dicembre, se tutto va bene l’anno si dovrebbe chiudere con 7 mila tonnellate di ghisa fusa e venduta rispetto alle 12 mila della pre chiusura di dicembre 2016. Ma nel giro di un paio d’anni si dovrebbero raggiungere le 20 mila e più tonnellate, quasi eguagliando gli anni di grande produzione.
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