Innalzato il monumento a Raciti nel parco Brentella

L’opera dello scultore Elio Armano alla memoria dell’ispettore della polizia di Stato ucciso dalla violenza ultras a Catania nel 2007. Martedì mattina l’inaugurazione
SALMASO - MONUMENTO RACIDI. ELIO ARMANO
SALMASO - MONUMENTO RACIDI. ELIO ARMANO

E’ stato innalzato un monumento a Filippo Raciti, ispettore della polizia di Stato vittima di violenza cieca, di stupida brutalità, ucciso da una scheggia impazzita della tifoseria ultras catanese nel corso di una partita di calcio, nel febbraio del 2007. I colpevoli sono stati arrestati e condannati.

A Raciti è stata assegnata una medaglia d’oro al valore civile alla memoria. E’ una stele a forma di saetta rovesciata, cioé rivolta verso il cielo. Il menhir, alto sei metri, del peso di 13 tonnellate, acciaio Corten e cemento, è opera dello scultore Elio Armano. Si staglia nel verde del Centro Sportivo Brentella (via Pelosa 74/c), il grande parco che offre un ampio ventaglio di spazi dedicati all’impiantistica sportiva (dal calcio al tiro con l’arco, alla parete artificiale per l’alpinismo, al percorso di guerra per acrobazie ciclistiche) e che è frequentato da famiglie, bambini, giovani atleti, ma è anche meta per divertimento, relax collettivo tra gli alberi.

Quindi, un luogo intensamente vissuto dalla città, centro per lo sport di base, campo di gioco per le giovanili di calcio, contesto congruo per questa stele alla memoria. Forse anche migliore di una possibile collocazione allo stadio Euganeo perché abbraccia tutti gli sport. Di fianco al monumento un’iscrizione trafora il ferro con l’eleganza di un merletto: “Filippo Raciti (1967-2007) ispettore della Polizia di Stato, vittima del dovere, per garantire il valore della legalità anche nella passione sportiva”. La cerimonia ufficiale, nel corso della quale sarà scoperto il monumento, si svolge domani alle 10 con gli interventi del sindaco Flavio Zanonato e del questore Vincenzo Montemagno e un incontro con gli studenti sul tema “Passione per lo sport e legalità”. Sarà presente anche la vedova di Raciti. Alle 11 la cerimonia di intitolazione. Alle 21 al Teatro Verdi la Banda musicale della Polizia di Stato eseguirà il concerto “Inno per lo Sport”, una sgargiante sottolineatura musicale alla celebrazione della mattinata. “Il monumento – precisa l’assessore Umberto Zampieri – è a costo zero per il Comune.

E’ stato scelto Armano che ha lavorato gratuitamente, ed è stata una scelta naturale, quasi ovvia, per le peculiarità di stile dell’artista che ha “inventato” le megasculture del Giardino dei Giusti all’Internato Ignoto di Terranegra. Il lavoro è stato eseguito dalla ditta Carron di San Zenone degli Ezzelini a cui va riconosciuta la prestazione del maggior contributo al monumento, ma hanno contribuito anche le associazioni sportive del Calcio Padova, Calcio Cittadella, Calcio San Paolo, Petrarca Rugby, Coni di Padova e Coni del Veneto.” “Gli egizi innalzavano monumenti verso il cielo – dice Armano - svettanti come alberi, ponti tra la terra dei mortali e l’infinito sconosciuto e inconoscibile nascosto dallo specchio della volta celeste. Anche questo è un inno di pietra ad un valore importante com’è la legalità che garantisce il bene comune della convivenza. Questa stele di un verde squillante che risalta nel paesaggio, è obliqua e disassata.

Questa obliquità contiene una metafora: oggi viviamo nell’insicurezza e nell’instabilità. Incerti sono i nostri destini come lo è stato quello tragico e ingiusto di Raciti. Ma l’obliquità unita alla dimensione formidabile, è segno di possanza e di resistenza ai venti della violenza cieca e del cinismo più stupido”. C’è, quindi, nell’opera, un’ambivalenza semantica, la stele indica una rotta, un cammino verso l’equità, la legalità, la giustizia, ma è un cammino tormentato a forma di fulmine e disassato rispetto al piano di campagna, il segno della sofferenza nel perseguire ideali alti.

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