Intesa per il restauro della vecchia chiesa di Motta d’Este

I lavori di consolidamento della struttura e dei tetti inizieranno a gennaio e termineranno per la primavera
Di Camilla Bottin
Bottin, Ag. Zangirolami, Motta d’Este, 03 Dic 16 Degrado chiesa Motta d’Este. Nella foto:la chiesa di Motta d’Este come si presenta oggi.
Bottin, Ag. Zangirolami, Motta d’Este, 03 Dic 16 Degrado chiesa Motta d’Este. Nella foto:la chiesa di Motta d’Este come si presenta oggi.

ESTE. Ex chiesa parrocchiale di Motta, siglato l'atto che darà il via ai lavori di restauro e di consolidamento del campanile e dell'intera struttura. Per raggiungere l’obiettivo hanno agito insieme la Parrocchia della frazione Motta, la Curia Vescovile della Diocesi di Padova, la Soprintendenza archeologica e il Comune di Este, completando così un iter "in sospeso" da quasi vent'anni. «Non c'è modo più bello di festeggiare il nostro Sant'Andrea Apostolo» ha commentato don Francesco Gallo, il parroco di Motta che ha siglato l'atto proprio il 30 novembre. «I lavori» spiega il sindaco Roberta Gallana «cominceranno a gennaio e dureranno 3-4 mesi. Entro primavera alla chiesa verrà ridata dignità e sarà restituita alla comunità. Si tratta di una prima fase di intervento, che ha l'obiettivo di mettere in sicurezza definitiva l'immobile e ripristinare il campanile alla sua funzione». Il manufatto che si trova lungo la vecchia regionale 10, aveva cominciato a manifestare problemi di staticità ancora nel 1995: era stato imbragato con una struttura di tubi innocenti e tavolato per evitare crolli. Con il passare del tempo, mancando i dovuti interventi di sicurezza, l'edificio aveva subito ulteriori lesioni e cedimenti. La chiesa al momento si presenta con porzioni di copertura crollate e le rimanenti in condizione di equilibrio instabile. «I lavori non erano più rinviabili» commenta il sindaco «e come amministrazione abbiamo cercato di far dialogare i soggetti coinvolti a vario titolo. Con Davide Demuro, referente delle frazioni, e il consigliere Ongaro, abbiamo affiancato quanto più possibile le parti al fine di contribuire alla risoluzione di un problema che da troppi anni incombeva sulla città. Il risultato ottenuto è frutto dell'importante interessamento e collaborazione della Soprintendenza, dei referenti dell'ufficio Diocesano per i Beni culturali, del Consiglio Pastorale, dei tecnici e dei volontari ai quali rivolgo un sentito ringraziamento». Appena l'edificio verrà terminato, sarà utilizzato come sala parrocchiale e della comunità, visto che nella frazione manca un luogo di aggregazione. «È in fase di definizione» conclude Gallana «la possibilità di fare un marciapiede».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:chiesa

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova