Investire su un hotel ad Abano. La sfida di Rachele Chakir

ABANO TERME
Le terme restano appetibili anche in tempi di pandemia. In assoluta controtendenza in questo difficile momento, soprattutto per il settore del turismo e dell’accoglienza, è prossima infatti la riapertura dell’hotel Terme Posta di via Tito Livio ad Abano da tempo chiuso e dismesso. La struttura è stata recentemente acquistata all’asta dalla padovana Rachele Chakir, 49 anni, di origini marocchine, proprietaria anche di un altro hotel nella città del Santo: lo Small Hotel Royal.
Passione
«Ho lavorato nel commercio, a contatto con i clienti e ho accumulato esperienza nella gestione del personale, ma il settore dell’ospitalità, l’organizzazione di eventi, è sempre stata la mia passione», racconta Rachele Chakir. «Da qualche anno gestisco un hotel a Padova; l’acquisto di un secondo hotel, di media grandezza, appena ne ho avuto l’opportunità, mi è sembrata l’occasione da cogliere. Ho scelto Abano perché io credo molto negli alberghi benessere, in particolare in quelli termali, nel valore aggiunto che queste strutture possono dare; Abano è sempre stata una eccellenza in proposito e sono fiduciosa che tornerà ad esserlo. Abano poi per me è un felice ritorno, perché qui ho passato gran parte della mia giovinezza; sono arrivata quando avevo 18 anni e ho abitato per dieci anni a Torreglia, qui vicino. Ècasa mia».
È comunque una bella sfida un hotel in questo momento. «I momenti di crisi nascondono sempre delle opportunità», dice ancora l’imprenditrice. «Bisogna avere coraggio e lungimiranza. Tutti sappiamo che la pandemia passerà; bisogna farsi trovare pronti. Confido, anche grazie alle vaccinazioni di massa che sono in corso, che entro l’estate si possa tornare ad una vita normale alle nostre abitudini e ai nostri piaceri. dei quali le terme hanno sempre fatto parte».
Sfida
«Del resto le sfide non mi spaventano, visto che in gioventù ho lasciato un lavoro sicuro in una grande azienda di abbigliamento dove avevo la responsabilità dell’ufficio acquisti, per cambiare completamente vita e lanciarmi in un avventura che peraltro ricordo con piacere essendo stata una esperienza straordinaria: sono stata “donnavventura” (un docu-reality in onda sulle reti Mediaset ndr) con altre quattro ragazze, nel Grand Raid del Sud America, guidando un fuoristrada per migliaia di km, dalla Terra del Fuoco al Perù, con un supporto logistico dell’organizzazione che all’epoca era molto easy».
La riapertura dell’Hotel Posta è vicina. «L’hotel verrà completamente ridisegnato nella facciata», conclude. «Abbiamo già la bozza di un progetto, che a mio avviso è molto bella e d’impatto con utilizzo di materiali moderni come l’alluminio; il progetto prevede anche che la struttura abbia una quasi totale autonomia elettrica. Confido che l’apertura possa avvenire per Pasqua, abbiamo già iniziato i lavori di rinnovo dell’arredo e delle attrezzature». —
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