Isola dei musei, Padova come Berlino e Vienna

La programmazione culturale della Giunta  4,3 milioni per restaurare i monumenti
PADOVA. L’«Isola dei Musei» come a Berlino e a Vienna. Non tanto una vera e propria isola nel senso fisico che non esiste in città, ma una
insula
nel termine latino che caratterizzava gli spazi delle città romane di epoca imperiale. In pratica un percorso turistico che raccorda tutti gli spazi espositivi cittadini in modo da permettere al turista (e, perché no, anche al padovano) unicità e primati che contraddistinguono la città.


È solo uno dei percorsi che l’assessore alla Cultura Andrea Colasio ha inserito nel suo programma di valorizzazione dei beni e delle attività culturali all’interno del Dup, il documento di programmazione allegato al bilancio che sarà discusso nei prossimi giorni nelle commissioni e il 29 gennaio in consiglio comunale. È l’atto programmatico della giunta per il 2018 e la cultura ha uno spazio importante all’interno delle diverse “missioni” dell’amministrazione.


I percorsi culturali.
Il primo ambito dell’impegno culturale dell’amministrazione è valorizzare l’imponente patrimonio diffuso in città grazie all’«individuazione di percorsi leggibili sotto l’aspetto urbanistico, comunicativo e di fruizione». Così Padova avrà una sua “Isola dei Musei” assieme alla valorizzazione dell’idea di “Urbs Picta” che sta dietro alla candidatura dei cicli di affreschi del Trecento a patrimonio mondiale dell’umanità.


Nel 2018 inizierà anche lo sfruttamento turistico di quel “Parco delle Mura e delle Acque” per cui il governo ha stanziato (grazie al bando Periferie) 5,6 milioni di euro. Ci sarà poi anche un percorso che racchiuderà la città universitaria e la creazione del “Listòn della Cultura” alternativo a quello commerciale.


I nuovi musei.
Quest’anno servirà anche a porre le basi per due nuove spazi museali cittadini. Nel parte culturale del Dup infatti è previsto il proseguimento del restauro del Castello dei Carraresi (altri 3,6 milioni in arrivo da Roma), che inizierà ad ospitare il “Museo del Design” avendo come base la collezione Bortolussi, attualmente confinata in un deposito comunale. Si porranno le basi anche per la creazione di un “Museo della città”, «secondo una consolidata tradizione presente nelle città del Nord Europa», si legge nel Dup. L’obiettivo è quello di creare uno spazio espositivo sulla storia di Padova che serva anche a creare una «coscienza identitaria urbana». All’interno troverà spazio anche il Museo virtuale e multimediale dedicato alle Mura. Infine è previsto anche il potenziamento della «vocazione culturale e produttiva dell’area dell’ex Macello di via Cornaro con proposte funzionali di utilità per la città».


I soldi per i restauri.
Per quanto riguarda i restauri degli edifici monumentali nel bilancio 2018 è stanziata una cifra di 4,3 milioni. Gli interventi previsti sono: il rifacimento del tetto del Pedrocchi (1 milione e 200 mila euro) e delle decorazioni delle sale del piano nobile (250 mila); il proseguimento del lavoro di restauro delle statue del Prato (650 mila euro); il restauro del primo piano con l’ampliamento degli spazi espositivi dell’Oratorio di San Rocco (300 mila); l’allestimento del lapidario e della sala sulla Padova romana ai musei civici (300 mila); il nuovo sistema di videosorveglianza a Palazzo Zuckermann (150 mila); la riqualificazione energetica del chiostro del San Gaetano (100 mila); il restauro completo di Porta Altinate (150 mila); la riqualificazione del Ponte San Lorenzo (340 mila); la manutenzione e l’adeguamento degli impianti della Cappella degli Scrovegni (100 mila); la manutenzione del fabbricato suini e del fabricato lanuti dell’ex Macello di via Cornaro (300 mila); il recupero degli affreschi della Casa del Petrarca ad Arquà che è di proprietà del Comune di Padova (150 mila); e altri 300 mila euro per i piccoli interventi di manutenzione degli edifici monumentali.


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