Isole ecologiche, scattano i controlli

RUBANO. La raccolta dei rifiuti di Rubano, basata sul conferimento in isole ecologiche dislocate nei quartieri, continua a creare problemi per le immondizie abbandonate all’esterno dei contenitori. Spesso sono sacchetti, scatoloni e cassette da imballo, ma molte volte vi vengono lasciati degli ingombranti, che andrebbero invece portati all’ecocentro di Mestrino. Un frigorifero è comparso alcuni giorni fa nell’isola ecologica di via Genova, mentre in via Trieste lasciano cartoni e scatoloni, nonostante in via Pordenone vi sia un press container appunto per questa tipologia di materiale.
«Il problema ci è noto», spiega il sindaco di Rubano Sabrina Doni, «ma non sappiamo come intervenire. Studieremo delle soluzioni, ma ad ora non esiste un sistema per impedire che la gente abbandoni i rifiuti senza inserirli dei contenitori oppure senza portarli all’ecocentro. Eppure è gratuito e aperto il sabato, quindi non capisco come mai, visto che caricano gli ingombranti su un mezzo per trasportarli nel posto in cui li abbandonano, non li portino invece all’ecocentro». I cittadini chiedono l’installazione delle telecamere, come deterrente. «In via Lazio ci sono», prosegue il sindaco, «ma chi li abbandona ha imparato a parcheggiare l’auto fuori dalla visuale, rendendosi irriconoscibile».
Ma anche chi getta nei bidoni, non lo fa sempre correttamente e specie nell’umido finisce di tutto. «Per questo da fine anno spariranno i bidoncini stradali in cui conferire l’umido, che sarà ritirato in ogni quartiere col sistema porta a porta», annuncia l’assessore all’Ambiente Lorenzo Segato. «Un servizio che sarà attivo sia nelle frazioni in cui il porta a porta esiste per tutte le altre tipologie di rifiuto (Villaguattera e Bosco), sia in quelle nelle quali i rifiuti vanno gettati nelle isole ecologiche (Rubano e Sarmeola). Il servizio costa di più, ma va a pareggio con quello che andiamo a spendere per ripulire l’umido sporcato dagli altri rifiuti che ci finiscono dentro». Le isole ecologiche saranno controllate poi di giorno da alcuni operatori. «Per limitare l’abbandono dei rifiuti», prosegue Segato, «raccogliere i quali ci costa ben 120 mila euro, il 10% del costo annuale dell’intero servizio. Per scovare chi abbandona i rifiuti andremo a controllare, ad esempio, le “tessere dormienti”, che non vengono mai utilizzate, per scoprire questi utenti dove li gettano».
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