Istituto Don Bosco in lutto per la morte di suor Maria

FORCELLINI. Lunedì scorso, suor Maria Fogagnolo, ha “lasciato” l'Istituto Don Bosco per il Paradiso. Hanno scritto così, sul sito della scuola, le consorelle e colleghe. Ieri sera per un momento di preghiera, con la recita del rosario, hanno ricordato l'ex preside e professoressa di lettere gli studenti, tanti già universitari e professionisti e il piccolo mondo che suor Maria era riuscita a costruire, con tenacia e amore, nella sua lunga vita. Originaria della provincia di Rovigo, ha frequentato il Don Bosco come allieva, poi ha completatogli studi universitari al Liviano, laureandosi in Lettere ed è tornata in via San Camillo de Lellis (allora però in via San Massimo) ad insegnare. Finchè, ad 84 anni, ha lasciato l'esistenza terrena.
Questa mattina alle 10.30, nella Cappella dell'Istituto, saranno celebrati i funerali. Lascia due fratelli che vivono a Rovigo e una sorella, Mariangela, missionaria ad Haiti. «Era una donna di scuola», la ricorda suor Bruna Calgaro, attuale preside del Don Bosco. «Ha sempre lavorato per l'educazione e la formazione dei ragazzi. A distinguerla un talento naturale nell'intercettare i loro bisogni e indovinare quello che c'era nei loro cuori. Appena la conoscevi non potevi non rimanere ammirato dalla passione che metteva in tutto quello che faceva. Alimentata da una profonda cultura: suor Maria aveva il gusto della letteratura e una grande sensibilità per la storia. Questa passione l'ha saputa trasmettere ai suoi ragazzi. In questi giorni non solo i suoi studenti, ma anche gli allievi che l'avevano conosciuta come supplente, hanno voluto ricordare le sue lezioni “alte”, che facevano sempre pensare e lasciavano un seme in ogni intelletto».
Non solo scuola, non solo lezioni, in classe la religiosa portava un affaccio al mondo. A cominciare da Haiti e dalla storia della sorella da 40 anni missionaria. Era portatrice di altruismo e così sapeva incuriosire sulle umane vicende di dolore e miseria, tanto da coinvolgere anche l'ex sindaco, Flavio Zanonato, nella ricerca dell'acqua ad Haiti. «In questi ultimi anni», racconta suor Bruna, «ormai in pensione, continuava ad accogliere i suoi ragazzi in portineria e, quando c'era bisogno, non si sottraeva a qualche ora di supplenza. Anzi. Aiutava i ragazzi migranti con la nostra lingua e, d'estate, le consorelle straniere». Sensibile alle arti, musicista, poetessa e autrice, con suor Bruna erano una coppia da teatro: una scriveva, l'altra, suor Maria, insegnava recitazione. Nella scuola si cantano e si canteranno le sue canzoni, incontrando così sulle note musicali una donna colta piena di carità e amore.
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