Ius soli, appello al Capo dello Stato
Gli alunni: «I nostri compagni hanno diritto alla cittadinanza»
CADONEGHE. I bambini di Cadoneghe hanno scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella: lettere che parlano del loro rapporto con i compagni che la legge non ritiene italiani, perché, anche se nati qui, hanno genitori che non possiedono ancora la cittadinanza. Lettere che parlano con il cuore al presidente, richiamando il grande dibattito sullo “ius soli”, perché in fondo quelli che vengono considerati “stranieri” per loro sono soltanto i compagni di banco e di gioco. Cadoneghe si è sempre distinto come Comune accogliente e inclusivo e prova ne è l’iniziativa, che ormai ha cinque anni, con cui viene conferita la cittadinanza onoraria ai bimbi stranieri che hanno completato il ciclo scolastico elementare. Un’onorificenza che non ha valore legale, quanto piuttosto simbolico, perché è il modo in cui il Comune dice a questi bambini che fanno parte della comunità.
È stato appunto in occasione dell’ultima cerimonia, organizzata come sempre in collaborazione con l’Unicef, che i bambini avevano letto messaggi indirizzati al presidente della Repubblica, i quali da qualche giorno gli sono stati recapitati ufficialmente.
«Caro presidente, noi abbiamo molti compagni stranieri che frequentano la scuola insieme a noi, vorremmo che anche loro avessero i nostri stessi diritti», recita una delle letterine.
«Perché a questi nostri compagni che frequentano la scuola in Italia, parlano e scrivono correttamente la nostra lingua, hanno genitori che lavorano qui, spetta “solo” una cittadinanza onoraria?», scrivono in un’altra. Sempre nell’ottica dell’accoglienza e dell’integrazione, oggi prende avvio il nuovo corso di lingua italiana per le donne straniere del territorio in collaborazione con Unica terra onlus di Padova.
Cristina Salvato
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