James Franco, sex symbol in retromarcia

La regia sta profondamente cambiando James Franco. L’attore che nel 2009 era considerato l’uomo vivente più sexy sbarca al Lido vestito come uno sposo di campagna e deve lottare per tener svegli i...

La regia sta profondamente cambiando James Franco. L’attore che nel 2009 era considerato l’uomo vivente più sexy sbarca al Lido vestito come uno sposo di campagna e deve lottare per tener svegli i giornalisti in conferenza stampa.

Del resto, per la sua terza prova da regista - ma per la prima volta in concorso alla Mostra del cinema - James Franco ha scelto un libro tostissimo e nerissimo di Conrac Mc Carthy che gli deve aver influenzato l’umore. Si intitola “Child of God” e racconta la vicenda di un killer che si rintana in una caverna sotto terra dove raccoglie i trofei dei suoi omicidi e delle sue violenze.

Mister Franco, ma perché? Perché dopo la delizia de “Il grande e potente mago di Oz”? Perché dopo “Spiderman”, dopo “L'alba del pianeta scimmia”? Dopo esser stato giudicato per anni l’uomo sessualmente più desiderabile del mondo, ancor più di Clooney? James Franco si liscia il revers della giacca e prova a spiegarsi.

«Mi piace la regia, credo che il mestiere di attore e quello di regista siano molto simili», racconta «in fondo un attore dà vita a quello che poi un regista porta sul grande schermo». Così facendo, ovvero strafacendo, perché oltre ad essere attore e regista James Franco dipinge quadri, legge come un matto, adora la nonna, studia all’università, tiene corsi di recitazione e al Lido è anche con il film “Palo Alto” e nel film di Marina Abramovic su di lui, forse prova a far dimenticare la sua bella faccetta da bravo ragazzo che poteva ampiamente bastargli per sopravvivere bene in questo mondo.

E invece l’onnivoro James Franco ha preteso da se stesso molto di più perché, come spiega «confrontandomi con la letteratura mi sento obbligato a rendere il massimo». Già, ma alle sgallettate che l’aspettano fuori da ore per un autografo chi glielo dice?

(m.pi.)

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