Jovanotti, nel suo motore ci sono Padova e il Veneto
C'è qualcosa che lega Jovanotti a Padova e al Veneto: è il motore stesso del suo progetto creativo musicale che ha compiuto ormai 25 anni. Il motore veneto di Jovanotti sta nei suoi due produttori artistici storici: Claudio Cecchetto, veneziano di Ceggia e Michele Canova, padovano di Sarmeola. Entrambi sono finiti a lavorare ad altissimi livelli a Milano, ed entrambi hanno costruito, in fasi storiche diverse, il mito Jova.
Claudio Cecchetto ha 61 anni: fu lui a scoprire Jovanotti e lanciarlo nel pop degli anni Ottanta. Cecchetto aveva 36 anni, nel 1988: Jovanotti era un ventenne. Ne venne fuori l'album "Jovanotti for president", con lo straordinario successo di "Gimmy five". Quello era un Jovanotti giocoso, danzante, eccitato ed eccitante, scapestrato, ribelle ma buono, pazzerello ma nelle regole, un po' dj scolastico e un po' animatore Valtur. C'erano in lui gli elementi del Veneto delle spiagge chiassose, il Veneto che si inventa il Festivalbar di Salvetti, il Veneto delle discoteche di tendenza, degli imprenditori dei jeans, dello stile Italia di provincia.
Michele Canova ha invece 32 anni quando produce il primo dei suoi album con Lorenzo, "Buon sangue", del 2005: Jovanotti andava per i 40, e quello è un momento in cui l'artista sente il bisogno di una svolta non solo artistica e creativa, ma proprio umana, di riconoscimento personale: qualcosa sta cambiando in te. Insieme a Canova, Jovanotti ha ricostruito se stesso, è diventato portatore di suoni nuovi, architetto di parole inserite in uno spazio sperimentale eppure super commerciabile. Ha dato continuità a se stesso. Con la forza del Nordest lavoratore e mai domo; l'ansia di questi anni raccontata con l'emozione di un accordo; questa terra che è comunque la si voglia intendere intrisa di fede, e che non ride come un tempo ma che cova la voglia di ripartire e la speranza di tornare a credere.
Da Cecchetto a Canova: il Veneto, Padova e la forza Jova.
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