Killer dei cavalcavia, incubo lungo 20 anni
L’incubo dei “killer dei cavalcavia” è una storiaccia tutta italiana, che negli ultimi tempi sembrava essere stata archiviata. Il terrore si è diffuso soprattutto negli anni 90, dopo la morte di Monica Zanotti, 25enne veronese che, la notte del 28 dicembre 1993, mentre viaggiava sul sedile passeggero della Renault Espace condotta dal fidanzato, è stata centrata da un masso di 15 chili gettato da un cavalcavia dell’autostrada Modena-Brennero, all’altezza di Bussolengo. A quell’episodio seguì una stagione di tragedie sfiorate e altre morti assurde. Negli ultimi anni il fenomeno è stato sensibilmente arginato e a Padova l’ultimo caso eclatante risale a tre anni fa, quando nel maggio del 2010 due nomadi furono denunciati dalla polizia per aver lanciato dei sassi dal cavalcavia 335 sopra l’autostrada A/4, nelle immediate vicinanze del campo nomadi di Mortise. Le pietre lanciate colpirono un camion guidato da un ragazzo di Noventa che, fortunatamente, restò illeso.
Un’indagine dell’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale) nel 2012 ha monitorato 54 episodi di lancio di sassi dai cavalcavia di tutt’Italia (20 in autostrada e 34 su statali e provinciali) che hanno causato 16 feriti. Quattro persone sono state arrestate, 42 sono state fermate dalla polizia, di cui 33 minorenni coinvolti in 16 episodi. Ventisette episodi sono avvenuti al nord, 13 al centro e 14 nel sud Italia.
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