La badante pesta l'anziana, il giudice impone l'allontanamento

PADOVA. Se rifiutava di mangiare erano sberle in faccia, se tardava a bere pugni in testa. E poi strattoni ai capelli e ancora sberle. Tutto sul corpo indifeso di un'anziana di 86 anni paralizzata su una sedia a rotelle e affetta da Alzheimer. La sua aguzzina era la badante moldava, in servizio in quella casa ormai da 10 anni e quindi con un grande credito guadagnato agli occhi di tutti i familiari. La realtà era molto diversa e quando rimaneva sola con l'ottantaseienne tirava fuori il peggio di sé.
La quarantaseienne moldava è stata ripresa da alcuni abitanti della zona, a Santissima Trinità. Quel video, insieme a molte altre prove raccolte dai carabinieri, hanno fatto scattare un provvedimento del giudice che obbliga la donna a rimanere a una distanza minima di 100 metri dall'abitazione dell'anziana.

Il gip Margherita Brunello nel suo provvedimento descrive un quadro di "protratta sopraffazione" "prevaricazione fisica" e "ingiustificata durezza". Prova ne è l'estratto ricavato dal filmato di sette minuti, che pubblichiamo sul sito. Nella prima parte della ripresa si vede la badante che imbocca velocemente l'assistita, senza darle il tempo di deglutire. Poi pretende di farla bere e nel momento in cui la malata tentenna, scatta la punizione a suon di sberle e pugni in testa.
Le indagini dei carabinieri di Prato della Valle sono solo all'inizio. In quella casa, infatti, c'è anche il figlio dell'anziana che è un disabile psichico, anch'egli in sedia a rotelle. Il dubbio è che anche lui sta stato vittima della badante violenta.
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