La banda del buco sventra con le mazze bar e distributore

CADONEGHE. Devastati a colpi di mazza il distributore AF Petroli di Cadoneghe e l’annesso bar Roma: tutto per rubare 50 euro di monetine.
I ladri che hanno agito tra lunedì e martedì hanno abbattuto muri, divelto porte e finestre, mandando in frantumi l’attrezzatura da cucina del bar, per rubarne il fondo cassa. Forse cercavano una cassaforte: sicuramente l’azione è stata sproporzionata al bottino e ha lasciato dietro di sé migliaia di euro di danni. La prima ad accorgersi del furto è stata la titolare del bar Roma, Simonetta Carraro, alle 6 di ieri mattina, quando è arrivata ad aprire l’attività nel locale annesso al distributore di benzina AF Petroli, lungo la provinciale “delle Centurie”, che in quel tratto inizia ad assumere il nome di via Roma. «Quando è entrata la prima cosa che ha visto è stato il cassetto del registratore di cassa aperto e vuoto» racconta il figlio Alessandro Bedon, che lavora con lei, «poi quando è passata in cucina si è trovata di fronte la devastazione».
La banda ha dapprima buttato giù a pedate la porta sul retro bel bagno del distributore, poi con due mazze (abbandonate sul posto) ha abbattuto la parete che conduce alla cucina del bar. Una valanga di calcinacci si è abbattuta sui piatti e sull’affettatrice, danneggiando anche il bancone. Quando li hanno rimossi al mattino successivo hanno riempito un camioncino. Poi hanno aperto la porta che comunica con l’officina, dove hanno tentato di abbattere il muro che confina con l’ufficio, ma essendo portante è spesso e non ha ceduto. Decisi a non demordere, sono usciti e hanno scardinato una finestra dell’ufficio. Ma dentro non vi hanno trovato nulla e sono quindi scappati, lasciando dietro di loro un disastro. Attoniti i gestori di entrambe le attività.
«Colpi così li compiono nelle banche, non nei bar e nei distributori di benzina» prosegue Alessandro, «Ormai non ci si sente più sicuri». Dopo aver chiamato i carabinieri, si sono messi a tappare il buco in qualche modo e a ripulire tutto, con l’aiuto anche di un cliente, Simone, uno dei primi ad arrivare, rimasto poi a dare loro una mano. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova