La barra si stacca e sfonda l’abitacolo Fruttivendolo ucciso nell’urto fra camion

Marta Artico /Treviso
Trafitto dalla sponda di un furgone frigo, muore sul colpo. È un tragico mix di circostanze fatali quello che ha causato la drammatica morte di Giorgio Amadio, fruttivendolo 62enne di San Donà di Piave, lungo la Noalese, strada che stava percorrendo all’alba per andare a lavorare con il suo furgone Iveco. Attorno alle 6. 40 il suo camion frigo proveniente da Padova e diretto al mercato ortofrutticolo delle Stiore, è stato urtato da un furgone simile, alla cui guida c’era L. Z, 65enne di Trebaseleghe che ai mercati generali c’era appena stato.
Il camion che sopraggiungeva, di quelli per intendersi che si vedono ai mercati con tanto di tettoia per la vendita, aveva la sponda laterale idraulica semi aperta. Quest’ultima ha colpito il furgone sul lato sinistro, quello del guidatore: uno dei tralicci di ferro che si sono staccati dalla barra ha sfondato l’abitacolo, colpendolo alla testa.
parabrezza sfondato
Una scena raccapricciante. Il fruttivendolo è morto sul colpo: per lui non c’è stato nulla da fare. Sul posto i carabinieri di Treviso, i vigili del fuoco, il Suem 118, l’elisoccorso. Nessun tentativo di rianimazione: quando il personale è arrivato il 62enne era già morto per la violenza dell’impatto. Adagiato sulla portiera del furgone, è rimasto un telo bianco per evitare che occhi indiscreti potessero guardare all’interno. Il cavalcavia di San Giuseppe è stato chiuso e si sono formate lunghe code che hanno mandato il traffico in tilt nell’ora di punta. Il cavalcavia è stato riaperto attorno alle 10. 30.
Sotto choc il collega di Trebaseleghe, distrutto per l’accaduto. Il pm di turno, Massimo Zampicinini, sta attendendo le carte e probabilmente verrà aperto un fascicolo per omicidio stradale; per ora si attendono i rilievi. La dinamica è in corso di ricostruzione da parte degli agenti, che stanno sentendo i testimoni, tra cui l’uomo alla guida dell’auto che si trovava dietro il camion con la barra aperta. Sarà l’autorità giudiziaria a stabilire se la portella idraulica laterale si è aperta perché non era stata chiusa bene, oppure per un vizio meccanico o ancora per motivazioni del tutto accidentali. Saranno visionate anche le telecamere poste lungo il cavalcavia. Quale che sia la causa, solo un accavallarsi di tragiche fatalità ha causato la drammatica collisione di due furgoni identici, con alla guida due uomini che stavano entrambi facendo lo stesso lavoro per vivere. E che, a distanza di pochi minuti, avrebbero salutato le stesse persone al mercato delle Stiore.
Amadio in mezzo alla frutta ci viveva da sempre. Il primo negozio lo aveva aperto in via Stefani poi il trasferimento, 36 anni fa, nel più grande negozio di via della Ferriera che a San Donà era un’istituzione. La sua tragica morte è passata di bocca in bocca, destando grande amarezza. —
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