La Cappella degli Scrovegni oggi è anche in HD
In rete il ciclo di affreschi in alta definizione: consultabili gratuitamente per 6 mesi

PADOVA. Giotto aveva una concezione assoluta della qualità della pittura. Tanto che anche negli affreschi della Cappella degli Scrovegni, a Padova, dipinge elementi che nessuno avrebbe potuto cogliere, vista la distanza tra il punto di osservazione e la rappresentazione. Da oggi ogni distanza è annullata: gli Scrovegni viaggiano in rete in Hd e la maestosità dei capelli di una ancella nella 'Nascita di Maria', tracciati ad uno ad uno con il pennello, è visibile da chiunque.
Non sarà più necessario, come è accaduto nel marzo del 2002, in occasione della cerimonia per la chiusura dei restauri del ciclo giottesco a Padova, alla presenza dell'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, allestire una sorta di impianto 'artigianale' fatto di telecamere e obiettivi per far ammirare da vicino le lacrime scoperte sulle guance delle donne ne "La strage degli innocenti". Adesso basta un click sul computer e l'opera è lì come finora solo i restauratori, gli esperti e i fortunati che hanno potuto salire sui ponteggi del cantiere diretto da Giuseppe Basile hanno potuto vedere.
La 'rivoluzione' in Hd, nata da un progetto che ha visto assieme Comune di Padova, Musei Civici, Haltadefinizione con Il Sole 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, è stata presentata oggi nel corso di un incontro al Museo degli Eremitani, a due passi dalla Cappella voluta da Enrico Scrovegni e dipinta tra il 1303 e il 1305 da Giotto. L'edificio è un segno dell'umanità, della potenza artistica di Giotto che al pari di Dante fu il 'traghettatore' verso il nuovo. Per sei mesi gratuitamente basterà collegarsi agli appositi siti da ogni angolo del mondo per avere la sensazione diretta di entrare da ospite privilegiato nell'universo giottesco: quelle pennellate a secco che solo il maestro poteva dare sul volto di un apostolo saranno visibili nelle loro essenza pittorica. E' la prima volta che il ciclo degli Scrovegni viene presentato in un progetto ad altissima definizione, frutto di oltre 14 mila scatti fotografici, 200 ore di lavoro notturno e di un anno di lavoro di postproduzione.
Davide Banzato, direttore dei Musei Civici patavini, annunciando che la Cappella riapre domani al pubblico dopo i consueti controlli sullo stato dei dipinti, ha ricordato l'esperienza analoga fatta per il Cenacolo di Leonardo, sottolineato come la messa a disposizione di un prodotto multimediale di questo tipo sarà fondamentale per l'analisi continua dello stato di conservazione degli affreschi. Un
concetto su cui ha puntato lo stesso Basile, il quale ha evidenziato l'aspetto divulgativo: via web anche chi non ha occasione o possibilità di recarsi a Padova "vedrà" Giotto con occhi nuovi. E uno sguardo nuovo del ciclo sarà possibile anche
per gli studiosi; forse, come è accaduto per un dipinto di Giorgione, le dispute tra storici dell'arte su un particolare difficile da interpretare verranno azzerate da un 'occhio' che riporta impersonalmente ogni singolo millimetro di quasi 700 metri quadrati di affreschi.
L'appuntamento è stato l'occasione anche per ribadire, attraverso le parole di Vasco Tassina, della sovrintendenza ai beni storico-artistici, che l'umidità prodotta da una falda acquifera sotto la Cappella non influisce sullo stato degli affreschi.
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