La casa-biblioteca di Giomo è aperta a tutti i curiosi Un tesoro a disposizione

Riviste, quotidiani, atti di convegni: gli ultimi 50 anni di storia locale «Cinquemila volumi da tramandare, sto pensando ad un lascito»  
Monselice (PD), 18 novembre 2019. La Bibilioteca di Franco Giomo. Nella Foto: Franco Giomo con tutte le edizioni del Mattino di Padova rilegate in pelle
Monselice (PD), 18 novembre 2019. La Bibilioteca di Franco Giomo. Nella Foto: Franco Giomo con tutte le edizioni del Mattino di Padova rilegate in pelle

la curiosità

All’esterno sembra solo un bel casolare sui colli, un grande edificio rustico restaurato con cura che, dalle pendici del Monte Cecilia, si affaccia sulla piana di Arquà Petrarca. Ma dentro custodisce una preziosissima biblioteca sia dei nostri anni recenti, quelli che non sono ancora storia ma che lo stanno diventando, sia una raccolta di tomi, alcuni introvabili, che raccontano le scienze, le arti, la geografia, la politica e la storia dell’Italia e del mondo. Riviste, quotidiani rilegati con cura, atti di convegni, e poi ciclostilati, pubblicazioni, enciclopedie, ritagli di cronaca, rassegne e un’infinità di libri che raccontano con particolare cura gli ultimi cinquant’anni della storia locale. Oltre 5.000 tomi compongono la biblioteca personale di Franco Giomo, classe ’49, una passione politica coltivata sin da giovane e praticata nell’ala progressista della Democrazia cristiana, una molotov lanciata contro la sua casa nel ’78, l’amicizia con Aldo Moro, una parentesi da amministratore comunale a Monselice dal 1980 al 1983, ma specialmente una mai stanca curiosità di comprendere il mondo che cambia, a volte con ritmi tumultuosi e finanche violenti, persino nella Bassa Padovana.

laboratorio politico

Anche qui c’è stato un ’68, il Padovano è stato epicentro politico degli anni di piombo, ma anche laboratorio politico che ha costruito grandi cose, come la battaglia per salvaguardare i Colli Euganei. Ne sono testimonianza, ad esempio, le migliaia di ritagli di giornali, volantini di partiti e associazioni, che Giomo ha pazientemente raccolto, conservato e catalogato salvandoli dalla dispersione. E sono solo una goccia nel patrimonio di carta che ora ha deciso di mettere a disposizione di chiunque voglia studiare, conoscere, capire e toccare con mano la storia vissuta in questi territori.

patrimonio vivo

«Ho dedicato la mia vita a capire la realtà e per farlo ho studiato e letto moltissimo, questi 5.000 volumi sono il risultato. Data la mia età, ho un grande desiderio: che tutto questo patrimonio non resti coperto dalla polvere. Lo voglio mettere a disposizione di cittadini, studiosi, storici e curiosi», racconta Giomo, «ma non voglio che venga disperso. Resterà qui a casa mia e con piacere accoglierò, anche con un buon bicchiere, chiunque ne voglia prendere visione». E per facilitare le ricerche, Franco Giomo sta catalogando digitalmente tutti i volumi, i quotidiani e le riviste. «Con l’avvocato Lucio Merli stiamo lavorando ad un modo per creare un “lascito”. Mi auguro che questa mia donazione sia uno stimolo per molti a far visita alla mia biblioteca, anche perché c’è sempre bisogno di conoscere, confrontarsi e capire meglio il mondo e la vita. E se gli studiosi arriveranno da lontano, non c’è problema, posso anche ospitarli», conclude Giomo mentre mostra i volumi rilegati a mano contenenti tutte le edizioni del Mattino di Padova.

Giada Zandonà

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