La «contessa-gelataia» tra i parchi con il furgone

«Ora ho avuto anche il permesso dal Comune di entrare col mio camioncino dei gelati nei parchi pubblici. Così i bambini potranno mangiare una merenda sana, preparata con prodotti di prima qualità ed ascoltare una fiaba,raccontata dal mio Ipod ; che potrebbe trasformarsi, perchè no?, in un racconto a puntate...». T-shirt bianca, pantalone comodo, grembiule da lavoro lungo e rosso, alta, sottile, Margherita Piccolomini è senza dubbio la gelataia più racée d’Italia : con un pedigree familiare lungo secoli, una leggendaria discendenza dal re etrusco Porsenna e papi quale Enea Silvio Piccolomini, Pio II, tra i membri di peso della casata senese.
Ma nel laboratorio artigianale di via Lucca, periferia della città con ville da rivista, prati rasati e nell’aria profumo di oleandri e magnolie, lei e la figlia Alessandra, Lisi in famiglia, sono solo due macchine da guerra,che fanno andare a mille: «Mami gelato al volo». Tra i migliori per me il pistacchio , la mandorla con scorzette d’arancio e quello ai petali di rosa. Poi i sorbetti alla frutta con componenti che Lisi, specializzata in tecnologìa alimentare, sa dosare così bene.
Racconta Margherita, con una favella toscana mitigata da inflessioni venete: «nata e cresciuta a Siena, per la carriera di mio padre nei primi ’70 con i miei 7 fratelli ci siamo trasferiti a Padova dove mi sono diplomata al Tito Livio. A 20 anni il matrimonio col mio amore medico, la nascita di Lisi e parecchi anni dopo quella di Matilde. Con un preciso progetto in mente, ho poi frequentato un corso della Regione Veneto per donne disoccupate. Depositato «Caffelletto», il marchio di Bed & Breakfast di qualità da me selezionati in giro per l’Italia. A fermarmi è intervenuto anche un terribile incidente in bicicletta a Voltabarozzo, che ha richiesto più interventi ricostruttivi al viso per la durata di due anni.
Margherita , tosta, non demorde: «Poichè Alessandra, dopo un dottorato in Spagna voleva rientrare , ho proposto : altolà, andiamo a fare il corso per gelatai di due settimane alla Carpignani di Bologna, dove c’è anche Matilde che studia antropologìa all’università. Partite a Settembre con Lisi alla produzione ed io ad occuparmi del resto, siamo state favorite da un autunno insolitamente caldo. Di norma durante la pausa pranzo parcheggio presso gli istituti universitari o in zone uffici, in breve facendomi riconoscere dai clienti; col freddo ho aggiunto ai gelati cioccolata calda e zabaione, accompagnandoli con zaèti e cantucci fatti a mano. Dopo la pausa di gennaio sono cominciate ad arrivare chiamate per eventi e matrimoni, piace l’idea del gelato al volo».
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