Minacce alle sindaca di Rubano: «Chissà che violentino te e tua madre»
L’espressione di incredibile violenza morale se l’è sentita urlare in faccia la sindaca di Rubano, Chiara Buson. E da una donna, per giunta

«Chissà che violentino te e tua madre»: l’espressione di incredibile violenza morale se l’è sentita urlare in faccia la sindaca di Rubano, Chiara Buson. E da una donna, per giunta. Che ha rincarato la dose, annunciando che si sarebbe ripresentata armata.
Troppo per tacere e lasciar correre: stamattina la sindaca ha appuntamento dai carabinieri per presentare denuncia. La vicenda sarebbe pure passata sotto silenzio, se non fosse per le esternazioni sui social che la donna ha scritto nel pomeriggio.
E che hanno costretto la sindaca Buson a rendere pubblico l’episodio, per chiarire anche la sua personale versione dei fatti.
«Si è presentata in municipio una cittadina, legittimamente arrabbiata» racconta Chiara Buson, «perché a nessuno fa piacere subire dei furti nella propria abitazione, dove dovremmo sentirci al sicuro. Ma i toni che ha usato non sono tollerabili né tanto meno le parole che ha rivolto a me e alla segreteria».
Appena salite le scale, la donna si sarebbe come prima cosa rivolta alla segretaria della sindaca, augurandole di subire violenza «così avrebbe cambiato atteggiamento». Sentendo la voce alterata della signora, la sindaca Buson ha avviato la registrazione e le si è avvicinata per parlare, in maniera pacata.
«Ma senza permettermi di parlare» prosegue la prima cittadina, «mi è stato annunciato che avrei ricevuto una “visita armata” e mi è stato augurato di essere violentata. Lo stesso augurio è stato rivolto a mia madre e, appunto, alla mia segretaria.
Fortunatamente ho una registrazione dell’accaduto, che depositerò alle forze dell’ordine: le parole che mi sono state rivolte sono gravi. Non ho paura, ma provo una pena profonda per chi riesce a esprimere tanto odio. Mi difendo, sì. Lo faccio per me, ma anche per chiunque sia bersaglio di minacce e intimidazioni.
Lo faccio per dire con forza “no” alla violenza, “no” ai soprusi, “no” a chi crede di poter comprare tutto con i soldi o imporsi con la forza». Tra l’altro, nel giro di due settimane è la seconda volta che qualcuno minaccia pesantemente Chiara Buson, che stamattina segnalerà anche il precedente episodio, relativo a una mail dai contenuti violenti inviata a lei quindici giorni fa. «È la seconda volta che mi minacciano da quando sono sindaca» aggiunge Buson, «ma è la prima che mi vedo costretta a raccontarlo pubblicamente.
Lo faccio perché stanno circolando versioni distorte dei fatti e perché non posso accettare il silenzio davanti alla violenza». La donna che avrebbe augurato l’aggressione alla sindaca ha scritto sui social di essere arrabbiata certo, perché si è sentita dire dalla prima cittadina che il motivo per cui era andata a protestare in Comune era solo perché le «brucia».
Certo, le «brucia» sì, precisa la donna, ma non tanto per i trascorsi politici quanto per aver subito la seconda intrusione in casa in cinque mesi, nonostante un’abitazione blindata con sistemi di sicurezza e di allarme.
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