La crisi dell’Ilva mette in bilico trenta lavoratori di Legnaro

PADOVA. Lo strappo di Accelor Mittal sull’Ilva di Taranto rischia di mettere in ginocchio un intero sistema, a Padova forte di 30 dipendenti. A Legnaro infatti sorge uno dei più importanti centri servizi della società per il Nordest, una struttura fino ad ora uscita indenne dai periodi di tensione che hanno costellato la storia recente della più grande acciaieria d’Europa. Pure strategica per fornire una parte importante della metalmeccanica regionale, l’Ilva di Legnaro rischia di non rimanere indenne da un’eventuale uscita della cordata anglo-indiana da Taranto.
«Siamo estremamente preoccupati per il futuro di tutto il sistema Ilva-Accelor Mittal e per Padova in particolare» dichiara Loris Scarpa, segretario della Fiom Cgil di Padova che segue l’azienda «Quella di Legnaro è certamente una struttura necessaria per alimentare una parte importante di un tessuto economico-produttivo ancora molto vitale ma rimane parte di un gruppo che ora versa in gravi difficoltà. Personalmente non credo che il futuro industriale del Paese e delle singole imprese del gruppo ex Ilva possa prescindere da una società che vale ad oggi circa l’1,2% del Pil nazionale. Una società che produce acciaio per un intero sistema industriale, quello italiano, che è il secondo d’Europa. E non credo neppure che ciascuna società di un gruppo fortemente interconnesso come Ilva possa avere un futuro se presa singolarmente. Credo quindi che anche il sito di Legnaro possa rischiare pesanti contraccolpi da una situazione che è ancora piena di incertezze». Una preoccupazione condivisa anche dal segretario della Fiom di Venezia Antonio Silvestri che segue le sorti del centro logistico del gruppo a Mestre, una sito oggi forte di 52 lavoratori.
«Oltre alla preoccupazione dei lavoratori diretti di Accelor Mittal in Veneto, circa 80 tra i 30 di Legnaro e i 52 di Marghera» spiega Silvestri «il problema riguarda un sistema ben più vasto. Un’eventuale chiusura dell’acciaieria non può avere contraccolpi pesanti sull’approvvigionamento di materia prima del settore metalmeccanico italiano e veneto». –
Riccardo Sandre
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova