La denuncia del rapper marocchino: «Io, picchiato dai carabinieri»

Abdelhamid Talibi è il figlio dell’imam di via Anelli e appartiene al gruppo Fratelli Kamikaze: «Ho preso una ginocchiata e una manganellata»

PADOVA. Dice di essere stato picchiato dai carabinieri durante un controllo in strada. Sostiene di aver ricevuto una ginocchiata e una manganellata. Lui è Abdelhamid Talibi, 27 anni, marocchino, figlio dell’imam di via Anelli, leader del gruppo rap “Fratelli Kamikaze” e autore del brano “Città del Peccato”.

«Stavamo tornando dalla preghiera del venerdì» racconta, «mi trovavo con due amici. I carabinieri ci hanno fermato davanti alla chiesa del Carmine per un controllo. Io non avevo i documento, ho consegnato loro soltanto la fotocopia della denuncia di smarrimento. Mi hanno invitato a salire in macchina, volevano ammanettarmi».

I due amici hanno tentato di difenderlo, ostacolando il lavoro dei militari che tentavano di caricarlo in auto. Il parapiglia è stato parzialmente filmato con il telefonino anche se le fasi del presunto pestaggio (la ginocchiata e la manganellata) non si vedono.

«Mi hanno portato in caserma per il fotosegnalamento. Sono stato denunciato per non aver presentato i documenti e per aver dato false generalità. Ma ora ho deciso di denunciare io i carabinieri per il modo in cui sono stato trattato. Picchiato per strada senza aver fatto nulla. Sporgerò denuncia in questura». Talibi è stato anche in pronto soccorso per farsi visitare.

Dal comando provinciale dei carabinieri quello che è successo viene valutato come un normale controllo di strada, senza alcun tipo di violenza contro nessuno.

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