La falsa assistente e il tecnico caldaista finiscono in manette

BARBONA. Una assistente sociale, l’altro tecnico della caldaia. Un teatrino costruito ad arte per garantirsi la fiducia dell’anziana e poi sottrarle pensione e risparmi. Dopo poco più di due mesi, tuttavia, la truffa costa cara a due rom residenti nel Veronese, arrestati dai carabinieri della stazione di Vescovana e dai colleghi di Cerea. Si tratta di Bruna Catter, 35 anni di Legnago, e del suo convivente Loris Floriani, bresciano di Manerbo. La coppia è stata rintracciata all’interno del campo di via Firenze a Cerea, in provincia di Verona. I due sono gli autori della truffa messa a segno lo scorso 3 febbraio in casa di una settantasettenne di Barbona. Quel giorno la Catter aveva suonato alla porta della vittima qualificandosi come assistente sociale: aveva spiegato alla donna di essere venuta a verificare i documenti della sua pensione e di quelli della cognata convivente, un’anziana di 94 anni che in quel momento si trovava a letto. La finta assistente sociale era riuscita a catturare l’attenzione dell’anziana millantando la possibilità di garantire un aumento della pensione di 300 euro. Nel pieno della spiegazione truffaldina, alla porta aveva suonato il complice, Floriani, che si era invece presentato come tecnico per la manutenzione della caldaia. La presenza della finta assistente sociale aveva evidentemente garantito sicurezza alla residente, che aveva accolto la richiesta del sedicente tecnico accompagnandolo all’esterno dell’abitazione per visionare la caldaia. A quel punto la truffatrice ne aveva approfittato per rovistare in casa e mettere le mani su tremila euro in contanti custoditi nella borsa dell'anziana residente. La vittima si era quindi accorta del furto solo quando i due se ne erano andati. La denuncia ai carabinieri di Vescovana ha fatto scattare le indagini dei militari, coordinati dal sostituto procuratore Sabrina Duò. Ai due truffatori è stato quindi dato un volto e un nome. La stessa donna li ha riconosciuti grazie alla fotosegnalazione. Per loro è quindi scattato il provvedimento cautelare detentivo (ora sono ai domiciliari), firmato dal gip Pietro Mondaini del Tribunale di Rovigo ed eseguito l'altra mattina dai carabinieri.
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