La famiglia Albertin: "Siamo delusi da questa sentenza"
Il medico Massimo Albertin: "La prima sentenza su questa vicenda era stata molto chiara"

Giorgio Vilella dell'Uaar assieme a Sami Albertin, figlio di Massimo, contestati durante una trasmissione televisiva
ABANO. ''Il pronunciamento di Strasburgo mi delude, molto, perché la prima sentenza su questa vicenda era clamorosamente chiara''. Così Massimo Albertin, il medico di Abano Terme che otto anni fa aveva iniziato con la moglie finlandese, Solile Lautsi, una battaglia legale contro il crocifisso nella scuola frequentata dai figli, commenta la sentenza con cui la Corte per i diritti dell'uomo ha assolto l'Italia dall'accusa di violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo coscienza.
Albertin vuole però leggere prima la sentenza della Camera Grande della Corte di Strasburgo per capirne bene le motivazioni. ''Pare - dice il medico padovano - che sia tutto legato al "margine di apprezzamento" sull'applicazione dei diritti umani, per cui la Corte può decidere su determinate materie di lasciare più margine ai singoli Stati''.
''Ma se ci sono dei diritti da far rispettare - prosegue - non si capisce perché questi in Italia possano essere diversi da quello che sono in Francia o in altri Paesi dell'Unione''.
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