La febbre del sabato sera: festa calda nel patronato, ragazzi derubati

ALBIGNASEGO. Adolescenti irrequieti hanno movimentato la non poco l’uggiosa serata di sabato ad Albignasego: una festa “malamente” affollata al patronato è stata chiusa anzitempo, parte dei ragazzi si è riversata in piazza a ballare con la musica delle giostre riaperte apposta per loro, due ragazzini sono stati derubati delle loro biciclette da una dozzina di giovani, in gran parte di origine straniera. E c’è stata pure una madre che ha richiesto l’intervento dei carabinieri per far rincasare la figlia minorenne, che non ne voleva sapere di lasciare il divertimento. Un gran lavoro per i carabinieri di Albignasego, chiamati dalla parrocchia prima, dalla madre dell’adolescente ribelle poi e infine dai due ragazzini rapinati.
LA FESTA IN PATRONATO
Tutto comincia con una festa al patronato di San Tommaso, il quartiere centrale di Albignasego. Si sta festeggiando il compleanno di una ragazzina adolescente, i ragazzi si divertono, fino a quando il cappellano passa a dare una controllata, che tutto si svolga in ordine. Nota dei ragazzi, alcuni anche maggiorenni, che bevono e fumano (forse spinelli) all’esterno. Li invita ad allontanarsi, ma loro entrano dentro la festa (pare che non facessero però parte degli invitati). A quel punto il sacerdote fa intervenire la madre della ragazza, che accorre e fa interrompere la festa, mentre lui avverte i carabinieri. Tra i ragazzi c’è chi contatta i genitori e si fa va venire e prendere, chi invece decide che non essendo nemmeno le 22 vuole rimanere ancora fuori a divertirsi. Una metà dei ragazzi si dirige quindi lungo via Roma, fino alla vicina piazza del Donatore, dove è allestito un luna park.
IL LUNA PARK
Le giostre non sono in funzione a causa del brutto tempo, ma all’arrivo della cinquantina di giovani i gestori le rimettono subito in funzione. I ragazzi, incuranti del freddo e del bagnato, si divertono quindi a salire sulle giostre e a ballare in mezzo alla piazza con la musica che proviene dalle attrazioni. Non fanno confusione, stanno solo divertendosi. Sennonché la madre di una ragazzina chiama la figlia, per farla rincasare, poiché ormai si è fatto tardi. Ma lei si incaponisce che vuol rimanere a festeggiare con gli amici e niente, in auto con la madre, nel frattempo giunta in piazza, non ci vuole salire. Non sapendo più a che santo votarsi la madre che fa? Chiama il 112: i carabinieri, che nel frattempo erano appena stati al patronato a controllare che gli “imbucati” si fossero dileguati e tutto fosse in ordine, raggiungono piazza del Donatore, convincono la ragazzina ad ascoltare mammà e poi, visto che gli altri sono tutti minori, attendono con loro che i genitori vengano a riprendere i propri pargoli.
IL FURTO DI BICI
A quel punto ai carabinieri arriva un’altra telefonata, stavolta da un paio di ragazzini di neanche 14 anni: un gruppo di giovani stranieri ha rubato loro le biciclette. I due adolescenti non avevano partecipato alla festa, ma erano usciti per conto loro a mangiare una pizza, per poi fermarsi nei pressi della scuola elementare, accanto alla chiesa di San Tommaso, a chiacchierare. A quel punto una dozzina di ragazzi (a detta dei giovani si tratterebbe principalmente di stranieri accompagnati da due ragazze italiane) si avvicina a loro: pare che loro sì, siano usciti dalla festa di compleanno che si è appena conclusa al patronato. Ebbene, chiedono ai ragazzini di provare le loro bici e i due, intimoriti, gliele consegnano. E un paio di questi, una volta saliti in sella, iniziano a pedalare e si dileguano. Forse convincono pure i due ragazzini con qualche spinta e strattone (in questo caso il furto si trasformerebbe in rapina): fatto sta che, comunque sia andata, i due ragazzini a casa non ci sono tornati sulle loro biciclette. Le ritroveranno l’indomani mattina, grazie a una segnalazione, davanti a un bar di Montà, a Padova. Pare si sappia chi siano i ladri: se identificati con certezza, sarebbero accusati di furto aggravato. —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova