La Feltrinelli resterà chiusa Mistero sulle cause del crollo

Prima l’allarme, poi il crollo, ora mille domande. Come è potuto accadere? Cosa ha causato la caduta di due travi e di 60 metri quadri di controsoffitto al primo piano della libreria Feltrinelli in via San Francesco giovedì pomeriggio. Ieri mattina, da Milano, è arrivato il responsabile alle vendite della Feltrinelli per verificare la situazione. Di certo c’è solo che la libreria resterà chiusa almeno fino a mercoledì prossimo. Per il resto è mistero sulle cause del crollo. Anche se non mancano le polemiche che investono in pieno il trasporto urbano. «Non sono un tecnico per poter dare un giudizio sul crollo ma quello che posso dire da residente è che ogni volta che passa l’autobus, il tram o il minibus l’intero palazzo trema». A parlare è Elda Giordan, la cuoca della famiglia Romanin Jacur, che abita al piano terra del trecentesco palazzo, proprio di fianco alla libreria. «È un continuo sussulto tutte le volte che passano i mezzi pubblici, praticamente ogni minuto», spiega la donna. «Trema il piano terra e ancora di più i piani alti e personalmente credo che tutte queste vibrazioni possano essere la causa di quello che è successo», continua la donna. «C’è troppo traffico pesante tra riviera dei Ponti Romani e via San Francesco. Questi sono palazzi storici e nonostante la proprietà, che è la stessa della libreria, sia molto attenta alla manutenzione, le sollecitazioni non fanno certo stare tranquilli». Intanto ieri la libreria è rimasta chiusa e lo rimarrà almeno fino alla metà della prossima settimana. In mattinata da Milano è arrivato il direttore alle vendite dell’azienda. «I tecnici per ora stanno eseguendo i rilievi per accertarsi che non siano state compromesse altre aree della libreria», ha spiegato il direttore Alberto Tarakdjian, che giovedì mattina aveva dato l’ordine al personale di chiudere al pubblico il piano sopra della Feltrinelli per l’iniziale scrostamento del soffitto. «L’area in cui si è verificato il crollo del controsoffitto è inagibile, solo nei prossimi giorni provvederemo a sgomberarla e cominceremo anche a fare la conta dei danni». Danni che sembrerebbero ingenti. «Ci saranno da quantificare sia i danni strutturali che il cedimento e poi anche i danni agli oggetti, ai libri, ai cd musicali, insomma alla merce esposta al primo piano». Ma non solo. Il danno in una libreria come la Feltrinelli è sicuramente anche quello di tenere chiusi i battenti per diversi giorni. «Speriamo di riaprire mercoledì o giovedì della prossima settimana», auspica Tarakdjian. «Questo oltre che essere un danno economico per noi è anche un danno di servizio alla cittadinanza padovana che è particolarmente legata a questa libreria, la più importante della città per non dire del Veneto». Ed effettivamente moltissime persone durante tutta la giornata di ieri hanno dovuto fare dietro front di fronte alle serrande abbassate e al cartello «Chiuso per lavori». (a.f.)
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