La fisarmonica del maestro Bonato fa cantare veci, bocia e belle donne

l’evento
Un migliaio di penne nere padovane ha invaso il capoluogo lombardo per la 92esima adunata nazionale degli alpini. Praticamente un terzo degli iscritti nella sezione di Padova e Rovigo, guidata da Roberto Scarpa; un’ampia delegazione con rappresentanti di tutti i 40 gruppi esistenti, che ieri mattina è stata anche premiata al teatro Dal Verme per l’azione con le scuole.
OGGI LA SFILATA
Sono partiti pullman da tutta la provincia già dall’alba di venerdì, mentre il grosso è atteso per oggi in occasione della sfilata per le vie di Milano. Tra i gruppi più numerosi ci sono quello di Camposampiero che ha mosso una sessantina di persone e quello di Terme euganee, Due Carrare e Arcella hanno inviato 80 uomini, tra veci e boce. Mancano i più anziani ed i due reduci, che non se la sono sentita di fare il viaggio verso una città così grande. Una Milano che li ha accolti con calore ed affetto, assaporando “lo spirito alpino” molto lontano e diverso dal clima metropolitano. Si notano un po’meno i Tricolori appesi rispetto alle precedenti adunate di Trento e Treviso, del resto la città è grande e le bandiere affacciate alle finestre si disperdono, ma i canti alpini no.
I CANTI NELLE VIE
I canti risuonano a gran voce per tutte le vie e fanno accapponare la pelle. Ad intonarli ed ad accompagnarli con la sua fisarmonica è un padovano doc, il maestro Giuliano Bonato del gruppo di Terme euganee, preso d’assalto dai fotografi e dalle televisioni. Ogni posto è buono per cantare in allegria, poi se è sotto alla Madonnina, l’effetto è ancora più imponente.
FESTA SPONTANEA
Parte lui e tutti gli van dietro, mentre gli amici prendono sottobraccio le belle donne milanesi e le fan ballare. Festa spontanea dentro alla festa. Sapore di unità nazionale fatto di cose semplici e con il cuore. Vero spirito alpino. 71 anni, grinta da vendere, artigliere, ex musicista di professione, il maestro Giuliano suona la fisarmonica fin da bambino. Non manca mai di allietare raduni, feste e adunate con i canti della tradizione alpina e non solo. Le dita gli scivolano sui tasti da sole. Da 50 anni non ha perso un’adunata: sempre con la fisarmonica al seguito ad allietare alpini e abitanti delle città. Il bocia di turno è suo figlio Gianmaria di 35 anni, responsabile del gruppo di Terme euganee, che nei giorni scorsi si è fatto conoscere: in piazza Duomo ma anche in tram e in metropolitana il maestro Giuliano non ha esitato a suonare e a cantare sotto gli occhi curiosi e divertiti dei passanti, che applaudivano e facevano complimenti. E la festa è continuata poi davanti ad un buon bicchiere di vino, che non può mancare sopra al tavolo.
BANDIERA DI GUERRA
Festa alternata a momenti solenni, come la sfilata della Bandiera di Guerra del 5° reggimento alpini, scortata dal comandante Ruggero Cucchini, fino a piazza della Scala dove il comandante delle Truppe Alpine generale di Corpo d’Armata Claudio Berto e il presidente dell’Ana Sebastiano Favero hanno passato in rassegna lo schieramento. La Bandiera, seguita da un picchetto armato, dalla Fanfara della Julia e dal Labaro dell’Ana, ha sfilato alla presenza del reduce di Russia Eugenio Rossi, classe 1923, assieme a tanti vessilli e gagliardetti delle sezioni e dei gruppi dell’Associazione Nazionale Alpini. Tra queste anche quella della sezione di Padova che con i suoi 40 gruppi conta 3. 000 iscritti tra alpini (2. 300) e aggregati.
«GRANDE EMOZIONE»
«È sempre una grande emozione. Essere alpino è per tutta la vita» ammette il presidente Scarpa. «Abbiamo partecipato alle varie cerimonie e alla messa concelebrata da don Federico Lauretta, parroco di Santa Giustina e cappellano di sezione. Abbiamo ricevuto la menzione speciale per l’appassionato e costante lavoro svolto dalla Commissione Centro Studi sezionale nelle scuole della città e della provincia. Un lavoro importante, dove abbiamo portato sulle montagne 3.000 alunni per trasmettere conoscenza, storia e attenzione verso ciò che ci circonda». –
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