La gastroscopia è una chimera

ABANO TERME. Una pensionata di Monteortone, A.S., che abita nella zona dello stadio, da un mese non riesce a trovare la "via" giusta per poter prenotare una gastroscopia allo stomaco convenzionata con l'Uls. Il calvario con la sanità pubblica per la donna inizia quando, dopo essersi rivolta al pronto soccorso per dei dolori allo stomaco, le viene consigliato di farsi vedere da uno specialista che le prescrive la gastroscopia allo stomaco e la invita a rivolgersi al medico di famiglia per l'impegnativa. Con la richiesta dell'ospedale la donna si reca dal medico di fiducia che però si rifiuta di compilare l'impegnativa. «Mi ha detto che la richiesta la dovevano fare direttamente quelli dell'ospedale e per questo il medico di base mi ha invitata a tornare a Padova, all'ambulatorio del reparto di Gastroenterologia al secondo piano dell'Ospedale vecchio», racconta la donna. «Mi sono armata di pazienza e sono tornata in città. Purtroppo quella mattina lo specialista non c'era e ho dovuto far pressione sulla caposala perché un medico dell'ambulatorio mi compilasse la prescrizione», aggiunge. «Finalmente riesco ad avere la richiesta per la gastroscopia e vengo invitata a recarmi al Cup del nosocomio per la prenotazione dell'esame».
La pensionata pensa di essere finalmente sulla strada buona, ma quando arriva allo sportello del Centro prenotazioni trova una'altra amara sorpresa. «La ragazza del Cup mi fa notare che l'esame richiesto era senza sedazione e così vengo invitata a tornare all'ambulatorio di Gastroenterologia per sistemare la richiesta. A quel punto, stanca di sentirmi sballottata da un ufficio all'altro, ho invitato l'addetta allo sportello a telefonare all'ambulatorio per far sistemare lei l'impegnativa. Purtroppo, però, il medico era già uscito e così sono tornata a casa piena di rabbia perché mi sono sentita presa in giro e con il mio dolore allo stomaco. Mi hanno detto che si faranno vivi loro per telefono ma a distanza di giorni non ho ancora sentito nessuno», conclude sfiduciata la pensionata.
Gianni Biasetto
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