La Mobike finisce in acqua, Lorenzoni: "Incivili che danneggiano tutti"

PADOVA. Era attesa ed è arrivata: a due settimane dall'avvio del servizio di bike sharing a flusso libero con "Mobike" è stata ritrovata una prima bicicletta gettate nel fiume, all'altezza di Ponte Molino. Nulla di nuovo, visto che episodi simili di vandalismi nei confronti del servizio sono stati registrati anche in tutte le altre città in cui il servizio è attivo. Padova dunque non brilla né per civiltà né per originalità.
Secca la condanna del vicesindaco Arturo Lorenzoni: "Sono gesti di inciviltà che infastidiscono particolarmente perchè l'amministrazione si è fortemente impegnata per portare a Padova questo servizio, presente in molte grandi città italiane ed europee - ha commentato - Le risposte degli utilizzatori sono state positive fin dai primi giorni e questo mi conferma come le biciclette condivise a flusso libero siano particolarmente adatte a integrare diverse modalità di movimento in città. Gettare in acqua le bici è un gesto che ricade non solo sull'azienda e sull'amministrazione, ma anche su tutti i cittadini. Per questo faccio appello al senso di rispetto e all'educazione di tutti i padovani. Non vanno però confusi questi episodi senz'altro negativi e da condannare con gli aspetti positivi del servizio, che restano".
Lo scorso 6 maggio è iniziato il servizio di "Mobike" in città con circa 600 biciclette in totale. La principale novità rispetto al bike sharing è che queste bici possono essere lasciate in qualsiasi punto all’interno di un’area che comprende il centro città, l’Arcella, la Stanga e la Guizza.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova