La novità: hostess e steward al pronto soccorso

PADOVA. «Scusate ma devo svolgere il mio compito”. Leopoldina, “angelo” dell’attesa, si allontana così da chi le chiede come si sente durante il suo primo giorno ufficiale da assistente di sala. Con l’occhio attento di chi conosce il reparto come le proprie tasche, scappa via per aprire le porte ad un’anziana, poi sorridendo si rivolge ad una giovane che ha difficoltà con il pagamento del ticket. Lavora al reparto di Pronto Soccorso di Padova già da sei anni nel ruolo di operatrice socio- sanitaria e come tanti altri suoi colleghi, sempre presenti 24 ore su 24, si occupava di accogliere i pazienti che arrivavano con mezzi propri per aiutarli a mettersi in carrozzina e raggiungere l’area d’emergenza. Ha iniziato la sua carriera a via Giustiniani trent’anni fa e ha lavorato in sala operatoria, in rianimazione e in farmacia.
Da oggi però Leopoldina Fanton, 55 anni, dopo un corso formativo a livello regionale, ha una marcia in più. Ora ha assunto anche la funzione di hostess nella sala d’aspetto esterna del Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera di Padova.
Da ieri negli ospedali del Veneto è partito il Progetto Regionale di Gestione delle Attese in Pronto Soccorso. Un pacchetto di novità a cui si sono adeguati tutti i reparti di emergenza con l’obbiettivo di migliorare il confort e venire incontro a pazienti e famiglie in un momento delicato come quello dell’attesa all’ospedale. Gli assistenti portano un cartellino di riconoscimento con uno smile, una faccina sorridente stilizzata che apre le mani mimando il gesto di un abbraccio.
«L’ospedale ti accoglie», si legge nei badge, nella cartellonistica e nei tanti opuscoli informativi resi disponibili in diverse lingue: dall’italiano al cinese all’arabo. Al Pronto Soccorso di Padova accedono oltre 80 mila persone ogni anno, circa 220 ogni giorno. Tutte con una storia e un bisogno diverso. «Più che di una rivoluzione si tratta di un’evoluzione. Per quanto ci riguarda abbiamo perfezionato delle funzioni che esistevano già. La Regione negli ultimi mesi ci ha dato delle indicazioni per migliorare l’accoglienza dei pazienti che arrivano in Pronto Soccorso, soprattutto i codici bianchi e verdi perché per i rossi e gialli non ci sono mai stati problemi», commenta il direttore del reparto Franco Tosato. Tra un mese la figura sarà affiancata da un’infermiere neolaureato con borsa di studio regionale di 15 mila euro che entrerà in servizio sei ore al giorno, negli orari di maggiore afflusso. «All’interno del reparto, nella sala d’attesa dedicata ai pazienti costretti in barella, c’è poi un altro infermiere e il personale volontario dell’Avo», aggiunge Tosato.
Gli steward non sono l’unica novità. Nella sala d’attesa c’è una postazione per ricaricare i cellulari, è poi disponibile il collegamento a internet attraverso la rete wifi e un distributore di acqua gratuito. È previsto il fast track, percorso veloce del paziente che viene inviato direttamente allo specialista. L’iniziativa si estende anche al Pronto Soccorso pediatrico che, pur essendo già organizzato, ha un angolo lettura oltre che una televisione con canali tematici ad hoc e monitor con codici e tempi di attesa.
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