La passione di Strasberg per la Duse La sua collezione ora è a S. Giorgio

Aveva appena 22 anni Lee Strasberg quando vide la Duse solcare il palcoscenico di Broadway. Appassionata, magnetica, commovente, quella donna bellissima che recitava senza trucco, capace di usare la voce e il sorriso in maniera incomparabile, segnò indelebilmente la strada del grande maestro del teatro. Era il 1923: la Duse era già un mito agli occhi del mondo, Strasberg stava muovendo i primi passi nel teatro, non era ancora il grande direttore dell’Actors Studio che tutti oggi conoscono. Eppure proprio dalle suggestioni che gli seppe trasmettere Eleonora Duse, creò quel metodo di recitazione che trasformò molti dei suoi allievi in vere stelle dell’universo hollywoodiano; Lauren Bacall, Anne Bancroft, Marlon Brando, James Dean, Marilyn Monroe, Paul Newman, Al Pacino, Shirley MacLaine, Robert De Niro, Steve McQueen, Susan Sarandon, Meryl Streep.
La sua passione quasi feticistica per la Duse lo portò a raccogliere ogni genere di materiali originali e autografi della grande attrice italiana. Una collezione fatta di lettere, telegrammi, foto, ritagli di giornale, locandine, e programmi di sala appartenuti alla Duse e che Anna Strasberg, moglie di Lee, ha deciso ora di donare al Centro Studi sul Teatro della Fondazione Cini. Una donazione avvenuta attraverso la famiglia Alliata di Montereale, dato che Anna Strasberg è la madrina di Fabrizio Alliata, pronipote del conte Vittorio Cini. A firmare l’atto di donazione assieme alla Strasberg è stato proprio il giovane Fabrizio, nel corso di una piccola cerimonia che si è tenuta ieri sera a San Giorgio.
«Mio marito ha amato moltissimo la Duse, il suo sorriso» ha detto Anna Strasberg «e se avessimo avuto una figlia l’avrebbe chiamata Eleonora. Il Centro Studi sul Teatro della Fondazione Cini studia e lavora per la celebrazione di Eleonora Duse ed è per questo che oggi dico che Eleonora è tornata a casa».
La collezione Strasberg, che sarà esposta nella Stanza di Eleonora Duse, conta un centinaio di pezzi raccolti in una vita intera da Strasberg tra aste, mercatini, negozi di antiquariato. Una amore per la Divina diventato una sorta di feticismo, nel tentativo di catturare, attraverso ciò che le appartenne, il segreto di questa attrice unica al mondo che ha saputo trasmettere la passione per la recitazione a tutte le generazioni future.
Trattandosi di materiali inediti, spetterà ora al Centro Studi sul Teatro della Fondazione Cini decifrare e contestualizzare i singoli scritti. «Dovete essere orgogliosi del patrimonio italiano e dovete supportarlo come lo supporto io» ha detto Anna Strasberg. «Quando leggerete quello che la Duse scrisse, scoprirete che questa donna è eterna».
La firma dell’atto di donazione è avvenuta alla presenza della professoressa Maria Ida Biggi, direttore del Centro Studi Sul Teatro e di Pasquale Gagliardi, Segretario Generale della Fondazione Cini oltre a un nutrito gruppo di eredi della famiglia Cini e di amici.
Silva Menetto
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova