La prima volta dal vivo al Fishmarket: la zia balla con lei

PADOVA. Mezzo chilometro di coda fuori, con i vigili che guardano stupiti. "Chiara! Chiara!" si urla, e finalmente alle 21.15 si entra. Schiacciati come sardine. «Un locale piccolo per un evento grande», dice Giorgio Pavan del Fishmarket.
Era qui che Chiara aveva a lungo sognato di fare un concerto. Qui al Fishmarket, il locale di tendenza della città, che sembra un garage lungo, qui dove la gente che urla e ti applaude sembra dieci volte quella che è, qui dove è più facile avere la sensazione di essere artisticamente capiti.
Chiara, dopo tanti giorni di bombardamento mediatico, si è presentata al Fishmarket di via Sarpi, dove decine di volte era venuta con le sue amiche a passare serate di risate e rock, per salire sul palco e cantare un'ora di cover (dieci pezzi un po' con le basi e un po’ con la chitarra) condite dall'inedito che a giorni riempirà le nostre radio: "Due respiri", la canzone scritta per lei da Eros Ramazzotti.Vestita con una giacca di lana marrone chiaro, maglia e pantaloni neri, ha illuminato tutti con sorrisi continui.
Ha detto: «Pensavo di trovare solo miei parenti, invece ci sono tante facce nuove! Mi raccomando votatemi giovedì!».Davanti a lei il suo pubblico, che sta crescendo ed è fatto di ragazzi colorati, universitari di passaggio o amici (tanti) del suo passato adolescenziale, poi c'è un bel pezzo di Saonara con suo papà e sua mamma in prima fila, e tanta gente di musica, addetti ai lavori, musicisti o dj. Chiara Galiazzo ha cominciato il suo mini show con "L’amore è tutto qui" di Ciampi. Molta tecnica, ancora poco cuore. Tuttavia decine di telefonini a riprenderla.
Poi la superlativa "Over the rambow". Fino a un finale in crescendo su cui svetta "Non è l'amore che va via" di Capossela, altro brano bandito dalla tv ma che Chiara rivendica con forza, dimostrando che dietro i continui sorrisi c'è una formazione musicale forte e melanconica, oltretutto decisamente cantautorale nonostante Sky le abbia negato a lungo il cantare in italiano. «A me piace cantare tragedie varie», dice come fosse al karaoke della Valtur. Ma è già un'artista degli anni 10, un modo nuovo di comunicare. E con la zia Valeria che sale sul palco per ballare con lei.
Le piace mostrare sempre le corna alla Kiss, le piace fingere di stupirsi della forza della sua voce, le piace presentare la sua prossima hit (senza nascondere l'accento veneto) "Due respiri" con un: «Rendiamoci conto del livello! L'ha scritta per me Eros! Neanche io ci credevo quando me l'hanno detto!». La canta, tutti la osannano, e per adesso è bellissimo così. Così pop, così nuova, così veneta.
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