La rapina alla Vecchia Marina: "Mi diceva zitto o ti uccido"

Il giorno dopo la rapina subita attorno alle 13.30 di lunedì nel parcheggio del ristorante-pizzeria, parla Errico D'Ambrosio

ABANO TERME. «In quel momento non ho pensato ai soldi, ma solo a salvare la mia pelle». Il giorno dopo la rapina subita attorno alle 13.30 di lunedì nel parcheggio del ristorante-pizzeria aponense “La Vecchia Marina” di via Montegrotto, Errico D'Ambrosio racconta la sua brutta esperienza. «È successo tutto all'improvviso ed è durato 5-6 minuti», spiega Errico D'Ambrosio, titolare del bar Desperados a Montegrotto e gestore del Crc Anima e Musica di Abano assieme a Mirco Fattore, uno dei due soci del ristorante La Vecchia Marina. «Ero andato alla Vecchia Marina per andare a prendere il mio socio del Crc Mirco Fattore. Dovevamo andare a fare delle commissioni per il centro comunale e mentre ero in attesa che arrivasse Mirco mi sono ritrovato vicino alla mia macchina due persone incappucciate, uscite dalla tenda che ripara la legna usata per il forno della pizzeria. Hanno bussato al finestrino ordinandomi di uscire. Parlavano in italiano con accento straniero e dicevano “zitto o ti ammazzo”. Sono uscito e mi hanno portato via 2.150 euro in denaro contante, il telefonino e l'orologio, che mi aveva donato mia nonna. Sono poi scappati a piedi per strada», prosegue nel racconto il 27enne imprenditore di origini napoletane «Fortunatamente il cellulare l'hanno gettato al di là della siepe di una casa e l'orologio l'hanno mollato a terra. Era un ricordo a cui tengo tantissimo». Lo spavento per Errico D'Ambrosio è stato grande. «Ormai mancava in via Montegrotto solamente “La Vecchia Marina” dall’elenco delle case e dei locali battuti dai predoni» osserva D’Ambrosio «La voce minacciosa di uno dei due banditi ce l'ho ancora ben presente nella mia testa». Alla Vecchia Marina, locale gestito dai due soci Mirco Fattore e Nicolas Brandi, lunedì era giorno di chiusura. (f.fr.)

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