La scelta del sindaco fa lievitare la partecipazione in provincia Padova città: alle urne il 16,9%

Tra i Comuni con le percentuali più importanti, Arquà Petrarca (23,6%) e Battaglia (22,19%) In alcune realtà l'accesso ai seggi è molto basso: spiccano Lozzo Atestino (6,94%) e Granze

Nicola Cesaro e Claudio Malfitano
Tra i Comuni con le percentuali più importanti, Arquà Petrarca (23,6%) e Battaglia (22,19%
Tra i Comuni con le percentuali più importanti, Arquà Petrarca (23,6%) e Battaglia (22,19%

La giornata Alla spicciolata, senza grandi code. È il ritmo con cui gli elettori padovani si sono recati alle urne ieri, a partire dalle 15.

È la prima volta che si sperimenta il voto nella mezza giornata di sabato, ma l’iniziativa non pare aver suscitato un’adesione entusiasta da parte dei cittadini.

Va detto però che il contesto di forte astensionismo è una tendenza ormai stabile di qualsiasi appuntamento elettorale.

Anche la sperimentazione nel Comune di Padova delle code miste unisex (e non più separate tra uomini e donne) non ha creato particolari problemi: «Il flusso è stato regolare e dunque non si sono formate code e il problema non si è proprio posto», chiarisce l’assessora ai servizi elettorali Francesca Benciolini. L’unico problema a Padova città si è registrato in una scuola di Voltabarozzo, in cui si è rotto un ascensore e per alcune persone con disabilità è stata attivata la procedura speciale per raccogliere il loro voto al piano terra.

«I tecnici comunali prima di ogni elezioni vanno a fare una verifica che tutto funzioni – racconta sempre Benciolini – Si tratta di ascensori che non vengono molto usati nelle scuole, dunque è capitato che uno si sia rotto». Sono 47 i plessi – tra strutture scolastiche e comunali – che sono sedi di seggio elettorale in città: l’unico incidente nella giornata di ieri è stato dunque quello di un ascensore rotto. In termini di affluenza alle urne, Padova si conferma provincia di grande partecipazione e sicuramente pesa il fatto che la metà dei Comuni sia chiamato a eleggere anche il sindaco.

Dove si vota anche per le amministrative, la percentuale è nettamente sopra la media regionale: si veda 23,60% di Arquà Petrarca, il 22,19% di Battaglia Terme, il 20,84% di Ponte San Nicolò, e ancora il 22,49% di Polverara o il 20,40% di Villafranca Padovana.

La stessa Padova città si distingue in positivo, pur senza la partita-amministrative: hanno votato in 27.139, ossia il 16,9%. Sono numerosi, tuttavia, i Comuni in cui l’affluenza non supera nemmeno i dieci punti percentuali: è il caso di Lozzo Atestino, che registra una delle peggiori performance alle urne con un misero 6,94%, ma anche di Granze (7,85%), Vescovana (7,87%), Codevigo (8,60%), Rovolon (9,12%), Cartura (9,32%), Borgo Veneto (9,45%), Galzignano Terme (9,46%), Megliadino San Vitale (9,57%), Gazzo (9,64%), Casale di Scodosia (9,72%), Maserà (9,83%).

Realtà, queste, in cui è chiaramente mancato il traino delle comunali: senza la necessità di eleggere il sindaco, evidentemente molti elettori hanno snobbato l’impegno europeo, almeno per il primo giorno a disposizione.

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