La scelta del successore tra Ravagnan e Santocono

Nel borsino del nuovo presidente, sale il profilo dell’imprenditore doc, uomo d’azienda che possa mettere la sua esperienza al servizio delle imprese. Ma qual è l’uomo tutto casa e capannone che sa trovare anche il tempo per guidare la Camera di Commercio?
Intorno a questa domanda si stanno consumando le ultime ore utili per la scelta (strategica) dei consiglieri delle varie associazioni. Gli occhi sono puntati su Confindustria, che dopo il passo indietro dell’Ascom su Zilio, ha in mano la carta della nomina pesante, quella che automaticamente designa il papabile presidente. Il nome più quotato, ad oggi, è quello di Mario Ravagnan, 54 anni, laurea in biologia e famiglia con tre figli. La società di Ravagnan, che ha sede a Limena, è capofila di un gruppo leader nell’impiantistica industriale del trattamento acque e nella caldareria, conta 200 addetti, ha stabilimenti in Italia e in Messico e fattura decine di milioni di euro. Ravagnan la conduce alla vecchia maniera, con una presenza forte. E siccome è anche vice presidente di Confindustria, la domanda attorno a cui ruota la sua nomina riporta proprio al problema del tempo: ne ha abbastanza per la Camera di Commercio?. Pare che l’interessato si sia preso qualche ora per dare una risposta. Entro oggi, dunque, potrebbe sciogliere le riserve e accettare. Oppure liberare lo slot per un’altra nomina.
In corsa, se non Ravagnan, potrebbe esserci Antonio Santocono, socio di maggioranza di Corvallis, azienda di servizi informatici. Oppure, ancora, Leopoldo Destro, figlio dell’ex sindaco Giustina e amministratore di Aristoncavi, che ha sede a Vicenza, oltre che presidente di Assindustria Sport. Resiste in quota anche la possibile candidatura di Nicoletta Andrighetti, titolare di un’azienda di famiglia di legnami a Sant’Angelo di Piove. Per un seggio, spunta il nome di Antonio Vendraminelli, titolare della Vecom, azienda innovativa che ha affiancato la tradizionale officina di famiglia. Negli ultimi giorni si sono ridotte le chance di altri due nomi forti di Confindustria. Si è chiamato fuori dalla partita Paolo Giopp, direttore generale dell’associazione industriali. Era la classica figura “terza”. In calo anche le quotazioni di Gianni Potti, presidente nazionale dei Servizi Innovatici e Tecnologici e delegato veneto all’Industria 4.0, grande amico di Giordani ed ex assessore comunale alla cultura.
Cristiano Cadoni
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