La scuola materna chiude per mancanza di bambini

NATIVITA’. Nascono pochi bambini. Gli iscritti alla scuola materna parrocchiale "Natività di Beata Vergine Maria" sono solo 19 (l'anno scorso erano 50) e, così, la scuola dell'infanzia (dai tre ai...
NATIVITA’. Nascono pochi bambini. Gli iscritti alla scuola materna parrocchiale "Natività di Beata Vergine Maria" sono solo 19 (l'anno scorso erano 50) e, così, la scuola dell'infanzia (dai tre ai cinque anni), che si trova in via Pilade Bronzetti, alla rotonda di Porta Trento e di via Bezzecca, è costretta a chiudere i battenti.


Muore, quindi, dopo 70 esatti di vita (era stata aperta nel 1947, nel primo dopoguerra, nel primo anno della lunghissima amministrazione comunale guidata dal sindaco Cesare Crescente durata sino al 1970), una delle materne cattoliche paritarie più popolari ed apprezzate della città. La scuola era gestita da quattro suore Elisabettine (le stesse di cui fa parte anche suor Lia delle Cucine Popolari) che, in concomitanza con la decisione di chiudere la Natività per motivi demografici, hanno deciso di non prestare più servizio all'interno della parrocchia della chiesa della Natività, guidata dal parroco, don Luca Moretti.


D'altronde la scuola di Porta Trento, negli ultimi anni, è sempre stata governata da personale laico. Ossia dalle maestre Anna, Beatrice e Letizia, dal maestro di attività motoria, Marco, dalla cuoca Edi, dalla segreteria Emanuela e dalla bidella Anna Maria. In tutto sette. L'anno scorso, rispetto agli anni precedenti, i bambini erano diventati tanti di più rispetto al passato perché aveva accettato le iscrizioni anche degli alunni che, dopo la decisione del parroco locale di chiudere la materna della chiesa di Sant'Ignazio di Loyola, erano rimasti senza scuola. Molti di quei bambini sono stati iscritti alla più vicina materna San Bartolomeo di Montà.La materna che non ci sarà più era formata da un ampio salone centrale, da tre aule per la didattica, un giardino molto verde attrezzato con una quantità di giochi educativi e da una cucina autonoma, gestita dalla cuoca interna, i cui menù, però, venivano sempre controllati dal settore specifico dell'Usl 16. «Da sempre la scuola parrocchiale Natività ha avuto un ruolo sociale molto importante nella comunità che vive intorno a Porta Trento» osserva il giovane don Luca, originario di Villafranca; «Purtroppo 19 bambini sono troppo pochi anche per far partire una sezione. L'anno scorso ho battezzato solo otto nuovi nati». Dalle parti di Porta Trento abita anche Paolo Giaretta: «Evidentemente, nella zona di competenza della chiesa della Natività, non ci sono neanche tanti figli d'immigrati che sono rimasti i soli a procreare nuovi bambini, e per fortuna» sottolinea l'ex sindaco e parlamentare. Ha ragione Tito Boeri, il presidente dell'Inps, quando dice che se in Italia non ci fossero gli immigrati, il bilancio Inps sarebbe in rosso e tante attività dovrebbero chiudere bottega».


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