La scuola Montegrappa va in un edificio moderno e lascia il posto ad alloggi

Per ora si vedono solamente lo scheletro, qualche muro interno e gli impianti, ma entro il prossimo anno scolastico la nuova scuola Montegrappa sarà pronta ad accogliere 250 bambini. Entrerà a far parte del nuovo polo di Montà, integrandosi con le vicine medie e con le scuole per l’infanzia e sarà ovviamente moderna e dotata dei più evoluti sistemi antisismici, inseriti nel progetto in corso d’opera in base alle nuove norme.
Siamo in via della Biscia, dove proseguono i lavori da 1,3 milioni di euro - fondi arrivati grazie al Bando Periferie - di realizzazione del secondo stralcio della nuova scuola: «Questa struttura è pensata in sostituzione della scuola Montegrappa presente in via Montà che risulta ormai obsoleta», spiega l’assessore all’edilizia scolastica, Cristina Piva. «Un primo stralcio era già stato costruito ed è regolarmente utilizzato. Ora si tratta di completare l’edificio che insiste su uno spazio acquisito con l’esproprio del terreno adiacente. La struttura risponde alle esigenze della attuale didattica da un lato e a quelle di risparmio energetico unito al comfort ambientale dall’altro».
La nuova scuola Montegrappa diventa così un nuovo plesso scolastico, a completamento della scuola Galileo Galilei, che ospiterà circa 250 alunni delle elementari divisi in dieci aule. Altre due aule saranno invece realizzate per alunni con disabilità, oltre agli spazi per le attività integrative parascolastiche, la mensa e i locali di servizio relativi. Questo nuovo edificio è collegato al primo, in modo da integrare i nuovi spazi di distribuzione con quelli già realizzati, come l’ingresso, l’atrio, i servizi igienici. È inoltre previsto anche l’ampliamento dei parcheggi di servizio sull’area antistante. «Purtroppo la situazione di emergenza sanitaria ha rallentato un po’ i lavori», aggiunge Piva, «ma in questi giorni sono terminate le strutture divisorie e stanno concludendosi gli interventi sugli impianti elettrici e idraulici. Confido che la nuova scuola possa essere sicuramente pronta ed agibile per il prossimo anno scolastico».
La vecchia scuola in via Montà invece non sarà demolita, ma trasformata in una palazzina per l’emergenza abitativa. Grazie ai fondi regionali (un milione di euro) verranno realizzati nove minialloggi da 40 metri quadrati l’uno, da destinare a due o tre persone al massimo, per potenziare il sistema dell’assistenza abitativa. Un sistema purtroppo sempre in affanno, che la giunta sta provando con difficoltà a cambiare, sdoganando il concetto di dormitorio e dando una risposta più esaustiva e proiettata nel tempo. La scelta potrebbe rivelarsi vincente anche in vista del prossimo futuro, quando una volta sbloccati gli sfratti, fermi per via dell’emergenza sanitaria, molte famiglie potrebbero ritrovarsi in strada.
L’idea di ristrutturare vecchi edifici come la scuola Montegrappa e renderli abitabili fa parte di questo progetto, assieme a quello di coinvolgere il più possibile i privati, che però finora non si sono mostrati troppo disponibili. Due anni fa è partito anche il cohousing, il modello scandinavo che mette nelle condizioni di convivere persone in difficoltà all’interno di uno o più appartamenti, messi a disposizione da privati, enti o cooperative. Sono una ventina finora ad averne usufruito, soprattutto anziani e mamme sole con due e tre figli a testa. —
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