La superstizione e la paura dell’inspiegabile nel caos celeste

L’eclissi di sole, evento eccezionale, lontano, impressionante, è accompagnato da una storia di leggende, superstizioni e paura. C’è un episodio sospeso tra storia e leggenda. Racconta che...
Spain --- Total solar eclipse of 1860 observed from Tarragona, Spain, near the Torre dels Escipions, 1884. From "Sun, Moon and Stars" by Agnes Giberne. (London, 1884). Oxford Science Archive. | Location: Tarragona, Spain. --- Image by © Heritage Images/Corbis
Spain --- Total solar eclipse of 1860 observed from Tarragona, Spain, near the Torre dels Escipions, 1884. From "Sun, Moon and Stars" by Agnes Giberne. (London, 1884). Oxford Science Archive. | Location: Tarragona, Spain. --- Image by © Heritage Images/Corbis

L’eclissi di sole, evento eccezionale, lontano, impressionante, è accompagnato da una storia di leggende, superstizioni e paura.

C’è un episodio sospeso tra storia e leggenda. Racconta che Cristoforo Colombo, di ritorno dalle Americhe, aveva bisogno di fare il pieno di cibo, carne, ma soprattutto frutta e verdura fresca, unico rimedio contro il carbonchio. La richiesta al capo degli indios ebbe come risposta un secco no e uno sberleffo. Allora il navigatore genovese che conosceva i misteri del cielo e del mare, gli disse che se non fosse stato accontentato avrebbe fatto sparire il sole. In effetti sapeva che il giorno dopo ci sarebbe stata una eclisse. Davanti al capo indio che lo guardava stupefatto Colombo organizzò un coup de théatre: si mise a fare gesti verso l’astro, come per un sortilegio ed ecco che poco dopo il cielo cominciò ad oscurarsi. I nativi furono presi da un terrore sconfinato e il capo concesse a Cristoforo tutto quello che gli era stato chiesto. Pare che gli cedesse anche la moglie che fu trasportata in Spagna come campione umano di quella popolazione lontana, una rarità da esibire in pubblico.

Ma perché tanta paura? Paura dell’inspiegabile e dell’imprevisto. Secondo gli uomini del tempo esistevano due cieli: il cielo dell’ordine, dove sorgeva ogni giorno il sole, raggiungeva lo zenit e poi tramontava (almeno così si credeva). In questo cielo splendevano le stelle che servivano a orientarsi nella notte e vorticavano i pianeti. Ma esisteva anche un altro cielo: il cielo del caos, dove ogni tanto comparivano, lasciandosi dietro una scia di polvere luminosa, i meteoriti o le comete. Queste ultime portavano sfortuna semplicemente perché non se ne sapeva l’origine e la loro ciclicità era troppo rarefatta per farci l’abitudine o cercare una spiegazione. Questo cielo sinistro era anche quello dell’eclissi.

Il Sole, simbolo di vita, che faceva crescere le messi, che riscaldava la terra, era divorato un pezzo alla volta da una coltre di tenebre, il dio dell’oscurità prevaleva su quello della luce. Gli uomini sarebbero stati condannati a una notte eterna? Sarebbero morti di fame e di freddo? Per rimediare si facevano sacrifici: venivano immolati animali e giovinette, purché vergini.

I riti e le superstizioni si registrano, diverse ma puntuali, in tutto il pianeta, nei millenni.

Oggi l’eclissi non comporta nessun rischio se non per gli occhi se qualcuno vuole a tutti i costi sfidare il sole con lo sguardo. (al.co.)

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