La targa d’auto divide i venetisti «Il mezzo è a rischio sequestro»

Guerra tra i gruppi per la “motorizzazione”. Rizzardi (Autoscuole): «Ma la legislazione non è chiara»
POLETTO-FOTOPIRAN-TREBASELEGHE-AUTO NASION VENETA S.AMBROGIO
POLETTO-FOTOPIRAN-TREBASELEGHE-AUTO NASION VENETA S.AMBROGIO



. Ha suscitato clamore la vicenda dell’auto con targa venetista che godrebbe della “licenza” di circolare in virtù della registrazione alla motorizzazione della “Serenissima nasion”.

Attualmente il veicolo, una Suzuki, è parcheggiato a Sant’Ambrogio, nella proprietà del commerciante d’auto Nicola Semenzato. Ma presto la targa verrà trasferita su un altro mezzo in uso a Roberto Fongaro, sedicente funzionario della motorizzazione dello “Stato veneto” al quale viene anche attribuita la proprietà della Suzuki.

Va detto che chi si riconosce nella “Serenisima nasion veneta sovrana dela Venesia” e nello “Stato veneto”, due gruppi indipendentisti, di fatto non riconosce lo Stato italiano e rifiuta di sottostare alle leggi nazionali. Gli esponenti di questi gruppi girano con documenti e libretti di circolazione “propri” e, affermano, riconosciuti da organismi sovranazionali.

Per questo nell’ottobre 2018 al presidente di Nasion veneta, Enrico Vella, i carabinieri veronesi sequestrano auto e targa. Fu il Tribunale di Verona, un anno dopo, a dissequestrarli.

Ma è possibile girare con una targa automobilistica personalizzata? «La targa personalizzata non è la targa personale» spiega Carlo Rizzardi, coordinatore triveneto dell’Unasca (Unione autoscuole e agenzie pratiche automobilistiche) «per targa personalizzata s’intende quella ai sensi del comma 8 dell’articolo 180 del Codice della strada, risalente al 2002, che prevede una combinazione alfanumerica di gradimento che non sia stata assegnata ad altri. La disposizione doveva decorrere dal 2003 ma non ha ancora avuto attuazione. Inoltre alla consegna delle targhe provvede l’Istituto Poligrafico dello Stato e non credo che quella targa sia stata fatta da quell’ente ma da una motorizzazione che non esiste. Non è conforme a quanto previsto dall’articolo 100 che non ha ancora trovato applicazione perché non sono stati ancora fissati con decreto ministeriale sia modalità operative che costi. Un’altra motorizzazione però non esiste, quella targa non può circolare e secondo me è soggetta a sequestro. Qui è lo Stato che fa le leggi ma di fatto non le pubblica e forse c’è chi si sente autorizzato ad usare altri tipi di targa». Per il dissequestro Rizzardi è dell’opinione che «probabilmente è stato valutato anche questo fatto».

Non si straccia le vesti l’assessore regionale del Carroccio Roberto Marcato. «Immagino volesse essere una provocazione, il mondo venetista è in gran fermento e le dimostrazioni per attirare l’attenzione su un tema territoriale che per i veneti è cruciale sono le più varie» dichiara Marcato «non credo ci sia un parastato però è un segnale di una certa vivacità. C’è una questione veneta, se immaginiamo uno Stato nello Stato è evidente che per loro la secessione è l’unica via possibile. Noi abbiamo chiesto in maniera chiara e netta ai veneti cosa volessero, hanno risposto in massa che volevano l’autonomia e noi portiamo avanti il volere del 99% dei veneti».

Il segretario regionale del Pd, Luigi Alessandro Bisato, bolla la targa come «folklore da carnevale: ci sono delle norme e vanno rispettate, si deve girare con la targa dello stato italiano. Questo non vuol dire che non ci sia attenzione. Non mischierei la questione targa con la richiesta di autonomia delle Regioni e di quanto sta facendo il ministro Boccia in merito. L’autonomia differenziata è qualcosa di cui discutere nell’ambito delle norme, articoli della Costituzione, dell’Italia unita e indivisibile. Da una parte il giusto riconoscimento delle autonomie territoriali, altro conto è buttarla in caciara con la targa come se fossimo in un altro stato».

C’è però chi rivendica il copyright. È il “Governo nasionae veneto” che lancia i propri strali nei confronti degli altri due gruppi e sul suo sito pubblica le proprie auto con targa veneta. «Vella spudoratamente ha copiato il progetto del Governo nasionae veneto» sentenzia il presidente Gabriele De Pieri «noi quindi non gli riconosciamo nessuna autorità, tantomeno a rappresentare il popolo veneto di cui noi siamo l’autorità esclusiva. Quindi il signor Vella è un abusivo tale e quale lo Stato italiano» . ––





Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova