La tragedia di Limena: «Ho visto Lisa cadere giù dal campanile»

I carabinieri hanno convocato in caserma un sedicenne che aveva notato la donna appollaiata su un merlo. Si cerca di capire le cause della caduta
BELLUCO LISA SEGATO LIMENA
BELLUCO LISA SEGATO LIMENA

LIMENA. «Stavo andando verso la chiesa a incontrare degli amici e alzando lo sguardo ho visto una persona seduta, con la schiena rivolta alla strada, sopra uno dei merli del campanile. Mi è sembrato strano, ma ho abbassato gli occhi e ho continuato a camminare. Pochi istanti dopo, le campane hanno suonato l’ora. D’istinto ho alzato lo sguardo e ho visto quella persona cadere giù». Sono le parole del sedicenne che ha assistito alla morte di Lisa Segato giovedì pomeriggio e che ieri è stato sentito dai carabinieri di Limena, che lo hanno rintracciato in seguito a un messaggio pubblicato dal fratello maggiore nel sito internet del Mattino di Padova. Un messaggio che dipingeva la caduta dalla torre campanaria di Limena non come una disgrazia ma come un suicidio. Il ragazzo non ha dormito tutta la notte, sconvolto dalla scena cui aveva assistito, ma non ha saputo dire con certezza se la giovane si sia lasciata cadere nel vuoto o se abbia perso l’equilibrio durante un’azzardata manovra per trovare l’inquadratura giusta per le sue foto. Subito dopo aver visto Lisa cadere, il ragazzo è entrato dentro al patronato, seguito da una bambinetta sui cinque anni, che urlava e piangeva disperata. Deve aver assistito alla scena pure lei o aver visto il corpo della ragazza steso a terra ai piedi del campanile. E ne è rimasta sconvolta.

Lisa Segato era salita in cima al campanile per scattare fotografie, la circostanza è pacifica e accertata. Voleva preparare un book di belle immagini per convincere un’agenzia ad assumerla come fotografa. Da lì la visuale è ampia e bella, la giornata era limpida e soleggiata e quindi ideale. Ma che bisogno c’era di arrampicarsi sino in cima a un merlo dalla sommità scoscesa? E poi quel volo in silenzio e con i piedi verso il basso. Sono queste le sole circostanze che mantengono ancora aperto in paese il dubbio di un gesto volontario e definitivo. Un’ipotesi già accantonata dall’autorità giudiziaria che, letto il rapporto dei carabinieri, ha classificato la tragedia come caduta accidentale senza ravvisare responsabilità in alcuno, neppure nel parroco proprietario del campanile (e quindi responsabile della sicurezza della struttura) e titolare delle chiavi: Lisa è salita lassù col suo permesso.

Certamente la ragazza attraversava una fase difficile della sua vita: dopo quasi quattro anni di vita in un monastero di clausura benedettino a Prato, aveva deciso di non professare i voti solenni e di togliersi la veste, tornando un mese fa a indossare abiti civili e reinventandosi un’esistenza da ragazza di 29 anni qual’era.

La macchina fotografica è caduta insieme a lei, ma la scheda di memoria è rimasta intatta. Conteneva 24 immagini del paese: otto scattate il giorno prima in giro per Limena, sedici quel giorno. Le ultime sono delle panoramiche dall’alto del campanile. L’ultimissima porta impressa l’ora delle 15.55, una manciata di minuti prima del volo fatale.

Il campanile è in sicurezza e negli anni sono state numerose le persone che vi sono salite, col permesso dei parroci, per scattare foto o anche per un momento di riflessione: gli scout, ad esempio, hanno il permesso di salirvi a volte la notte, per una “veglia alle stelle”, stando insieme in un luogo appartato e protetto, per dormire poi dentro ai sacchi a pelo sotto lo volta stellata. E non è mai capitato nulla, non è mai accaduto che qualcuno si sporgesse a tal punto da rischiare di precipitare.

Il paese tutto si è stretto attorno alla famiglia Segato, che preferisce rimanere in casa, chiusa nel dolore, vivendo questo momento tragico nella fede e nel reciproco conforto. Il padre, Emanuele, è uno dei responsabili dei corsi di formazione all’istituto superiore Enaip di Padova, la madre Giulietta, invece, è catechista in parrocchia e insegna inglese ai bambini della scuola materna “Santa Lucia Filippini”, accanto alla chiesa. Con loro gli altri quattro figli.

C’è una rosa bianca, che qualcuno ha deposto sul gradino della porta del campanile, e un cestino di fiori proprio nel punto in cui è caduto il corpo di Lisa. I funerali non sono ancora stati fissati, ma saranno celebrati in quella chiesa.

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