La tragedia di San Giorgio delle Pertiche: «Filippo, ragazzone di 2 metri e promessa del volley»

Coach Carlesso: «Speravo di vederlo allenarsi con la B», il presidente Carpin: «Per noi un orgoglio»

MASSANZAGO. Una serata a mangiare una pizza con gli amici, poi la tragedia. Un ragazzo di appena 16 anni, Filippo Pedron, ha perso la vita l'altra sera dopo aver accusato un malore. Il ragazzino è caduto a terra perdendo i sensi.Disperati e purtroppo inutili i tentativi di rianimarlo, durati dalle 22.30 fino a mezzanotte. Si ipotizza che il ragazzino sia stato colpito da un infarto.

Abitava con mamma papà e fratelli a Cavino di San Giorgio delle Pertiche. Filippo era uno sportivo e giocava a pallavolo a Massanzago. Ecco il ricordo che arriva dal mondo dello sport che frequentava.

«È una notizia che ci lascia sgomenti» dichiara Galdino Carpin, presidente del Massanzago Volley «il ragazzo era arrivato con altri due suoi amici dal Campodarsego, società con la quale l‘anno scorso abbiamo iniziato una collaborazione. Lì Filippo aveva fatto la trafila delle giovanili e quest’anno lo avremmo inserito nell’Under 19 diventando uno dei pilastri della squadra perché giocava centrale e anche per la sua considerevole altezza, 2,01 metri».

Per la società sportiva Filippo era un orgoglio. «Un ragazzo che ha fatto vedere le sue qualità, aveva un margine di crescita notevole, ad alti livelli» continua Carpin «se ci lavori bene un ragazzo può migliorare molto sotto l’aspetto tecnico. In prospettiva fra un anno o due avrebbe potuto giocare in serie C».

Chi poteva immaginare un dramma simile? «Filippo è sempre stato in salute» spiega il presidente «da noi fanno la visita medica prima di tutto. Dopo di che se non la si passa si attende il benestare. Noi abbiamo tutti i certificati medici dei nostri ragazzi perché non vogliamo problemi. La mamma di Filippo è una persona precisa e rigorosa e portava il suo ragazzo a fare tutte le visite mediche».

È sconvolto anche Matteo Carlesso, primo allenatore della squadra. La passata stagione Filippo Pedron era con lui nell’Under 18 e avrebbe dovuto continuare con i ragazzi anche l’anno prossimo con l’Under 19. «Mi ha chiamato un ragazzo della squadra, pensavo a una delle telefonate che ci facciamo anche se non sono più il loro allenatore. Invece, tra le lacrime, mi ha detto che purtroppo Pippo non c’è più». È difficile per Carlesso accettare quello che è accaduto.

«Sono senza parole» dice ancora mentre i singhiozzi gli chiudono la gola «non riesco a spiegarmelo. Non ho capito sinceramente la vicenda che mi hanno detto i ragazzi ma può essere stato un attacco di cuore, una miocardite o uno scompenso cardiaco che l’ha portato a questo, non ne ho idea. Pippo era arrivato a Massanzago dal Campodarsego e io me lo sono un po’preso a cuore perché fisicamente poteva essere promessa per questo sport. Mi ero legato molto a lui come a tutta la squadra». Sotto la guida di Carlesso era migliorato.

«Speravo che l’anno prossimo avesse la possibilità di fare qualche allenamento con la serie B, cosa che anche il primo allenatore aveva espresso manifestando il suo interesse per Filippo. Pippo era molto buono e anche quando mi faceva arrabbiare e non ascoltava non riuscivo ad arrabbiarmi perché aveva sempre quegli occhi furbi e il sorriso in faccia. Quando lo richiamavo mi giravo dall’altra parte e ridevo anche io con lui e con i ragazzi. Sono quelle notizie che non ti aspetti perché era un ragazzo di 16 anni. Un ragazzo di buona famiglia, i genitori sempre presenti in palestra. È un brutto colpo, mi piacerebbe capire come mai. Li ho visti crescere questi ragazzi, i genitori sono cordiali, gentili. Una famiglia bella e unita».

Quindici giorni fa la squadra si era ritrovata con Carlesso e con il secondo allenatore Andrea Corsini a casa di uno dei giocatori dell’Under 18 per una grigliata. 

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