LA TRUFFA AI MERCATINI / Sos ai consumatori: «Scegliete prodotti di stagione»

È il consiglio dei produttori a chilometro zero, infuriati con i 4 colleghi indagati per frode: «Chi non rispetta le regole danneggia l’intero settore»
BELLUCO INTERVISTE MERCATO KM0 CADONEGHE
BELLUCO INTERVISTE MERCATO KM0 CADONEGHE

PADOVA. Quattro i piccoli agricoltori finiti nel registro degli indagati con l’accusa di frode in commercio: l’inchiesta è coordinata dal pubblico ministero Sergio Dini e affidata al Corpo Forestale dello Stato.

Sotto la lente sono finiti i mercatini di Padova (piazza De Gasperi), Vigodarzere, Cadoneghe e Cittadella. I quattro, secondo l’accusa, vendevano ortaggi spacciati per loro prodotti quando invece erano stati acquistati al Maap di Padova tra la merce di qualità più bassa, così l’aspetto rendeva credibile la produzione locale. I prodotti sono risultati provenire da Toscana, Puglia e addirittura dall’estero.

Che ci siano gli agricoltori furbi, questo lo sanno anche i produttori agricoli che ieri mattina erano presenti al mercato a chilometro zero in piazza della Repubblica a Cadoneghe.

I quattro banchi di frutta e verdura esponevano soltanto prodotti coltivati da loro ed esclusivamente di stagione: ma sono consapevoli che non mancano tra i colleghi i furbetti, come quelli che andavano a comperare la frutta e la verdura al Mercato agroalimentare a Padova, pure bruttarella per spacciarla come biologica. E di chilometri quella merce non ne aveva certo zero, visto che arrivava anche dall’estero. Quattro piccoli produttori agricoli sono indagati per frode in commercio, dopo le indagini svolte dalla Forestale sui mercati di Cadoneghe, Vigodarzere, Cittadella e piazza De Gasperi a Padova.

«Sono molto contento che si sia fatta chiarezza» commenta Massimo Bauletti, agricoltore di Pozzonovo, «perché sono uno di quelli che più di qualche volta ha avvertito, anche le associazioni di categoria, che qualcosa non andava, perché non era possibile che ci fossero banchi con prodotti che noi non avevamo perché, di fatto, non ancora di stagione. Le forze dell’ordine mi hanno già controllato e invito chiunque a venire a trovarmi per verificare».

Il figlio del signor Valter Giacomello è uno di quelli che è andato: «La nostra famiglia si serve dal banco di Bauletti ogni settimana» dice Giacomello, «sia a Cadoneghe il martedì, che al sabato a Vigodarzere dove abitiamo e di lui ci fidiamo». I clienti, saputa dell’inchiesta, ieri mattina hanno discusso del fatto con gli agricoltori. «La mela marcia c’è in ogni settore» commenta Cristiana Scarabello, di Maserà, «ma questa situazione finirà col danneggiarci tutti per cattiva pubblicità. Capisco che i clienti pretendano di avere le verdure e la frutta che vogliono, ma sta a noi educarli a consumare prodotti di stagione. In questo momento gli orti sono in fase di transizione e oltre agli asparagi e alle erbe, non c’è altro. La settimana prossima arriveranno i piselli piantati ad ottobre».

Erano appunto alla ricerca di “carletti” le signore Irma, Assunta e Vanna, al mercato agricolo come ogni settimana: «Se si viene qui, si acquista ciò che c’è, di stagione e non di serra» dicono. Avevano erbe di campo a chilometro decisamente zero Odetta Bettini e il figlio Luca di Codevigo, che erano andati a raccogliere nei terreni attorno alla laguna le piantine di “minutina”. «Avevamo solo questi, con carletti, asparagi e ravanelli oggi» dicono «e dalle prossime settimane avremo a disposizione le verdure».

«Il problema anche in questi mercati è la burocrazia» commenta Paolino Peron con l’azienda a Loreggiola «e il rischio è di finire come con le quote latte, quando dicevano di produrre pure, che non si sarebbero pagate le multe. E invece le multe sono arrivate». Ne fa una questione di burocrazia anche un suo affezionato cliente, Orlando Contin, mentre Alberto Menon, che abita da solo, trova che al mercato almeno può acquistare nella quantità necessaria, non in maxi confezioni come al supermercato.

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