La truffa dei falsi partner di Google, annullati i contratti con il call center

MONTAGNANA. Dal servizio di “Striscia la notizia” alla verifica interna che ha portato alla scoperta di un call center poco “limpido”. La Operator srl chiarisce la vicenda che, una settimana fa, l’ha vista protagonista del noto tg satirico di Canale 5. L’inviato Valerio Staffelli era arrivato a Montagnana per parlare con un manager della Operator, società scaligera che ha una sede operativa anche nella città murata montagnanese.
Staffelli attribuiva alla Operator un sistema truffaldino che ha interessato centinaia di clienti in tutta Italia. Sostanzialmente la società si presentava come partner di Google e assicurava - a fronte di un compenso di 397 euro - di far salire la pagina web del cliente nelle prime ricerche di Google. Nelle denunce raccolte da “Striscia” - e d’altro canto anche in molti forum in internet - più di qualcuno raccontava di non aver mai ottenuto risultati.
«“Striscia” ha fatto un servizio doveroso e che ben comprendiamo ma che non rispecchia l’impostazione e la serietà della nostra azienda», è la risposta ufficiale di Operator. «Per quanto riguarda l’utilizzo del nome di Google durante l’offerta di servizi abbiamo compiuto verifiche approfondite".
"Contattando i clienti acquisiti di recente abbiamo identificato che tra i 130 operatori dei diversi call center che propongono le nostre offerte, cinque operatori - tutti dello stesso call center - hanno utilizzato il nome di Google in un modo che poteva indurre in errore, al fine di incassare da noi le provvigioni di vendita. Il contratto con quel call center è stato immediatamente chiuso».
Aggiunge la società: «È una vicenda spiacevole in cui Operator è stata danneggiata insieme ai clienti. I numeri della nostra azienda esprimono la qualità della nostra realtà. Operator ha sottoscritto 32 mila contratti con i propri clienti. Le contestazioni sono state in tutto un centinaio. La percentuale è tanto bassa da essere al di sotto della media fisiologica della vendita telefonica e molto inferiore alla media delle società di servizi o utilities».
Continua: «Non è poi vero che ci sono difficoltà di rimborsi per i clienti che disdicono. A fronte di un fatturato 2020 di oltre 7 milioni di euro, alla data in cui Staffelli ci ha contattato i rimborsi da effettuare valevano 13.875 euro".
"Inoltre affermiamo e possiamo documentare che nessuna Pec di clienti che ci arriva nei tempi stabiliti dai contratti rimane inevasa per più di due settimane». Operator assicura d’ora in poi maggiore vigilanza, oltre all’adozione di un «disciplinare per la rete commerciale, stringente, che prevede verifiche incrociate su tutti i nuovi contratti per accertarci della piena consapevolezza verso la nostra offerta». —
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